Una follia leggera

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Il quadro: I colori del gallo, acrilico su tela di cm 100 x 100


Una follia leggera
Se non lo so, non lo so. E infatti non lo so e non posso dire di saperlo. Ma posso crederci lo stesso che la Vita mi voglia bene e che sia pronta a sostenere e favorire le mie ricerche e i miei sogni.


È un bel pensiero. Cui se ne aggiungono altri, diciamo: della stessa famiglia. Come questi, per esempio: Che posso provare ad ascoltare in ciò che avviene una voce, un input, rivolti a me, proprio a me. Che posso abbandonare l’atteggiamento di chi deve portare da solo sulle proprie spalle il peso di un’impresa titanica. Che posso procedere leggero lungo i sentieri dell’Essere. E lasciare a distanza preoccupazioni e paure, respirando il vento che gonfia le vele.
Certo, una mano sul timone, e l’attenzione sveglia, ma con le lunghe pause in cui si respira la vita e ci si lascia attraversare dal sole.


Se non lo so, devo essere sincero e dire che non lo so. Ed è infatti quello che dico. Ma posso crederci lo stesso, semplicemente perché è più piacevole e allarga l’animo, che la Vita è amica dei miei sogni.


E se succede che la mia fede trovi riscontro in eventi favorevoli e significativi, magari del tutto imprevisti, non mi permetto di affermare con sicurezza che essi sono stati un premio della mia fede stessa, perché non lo so, non si vede, non è affatto evidente. Ma posso immaginare lo stesso che sia così. E che potrebbe anche essere successo che io abbia imboccato un canale giusto per entrare in sintonia con l’Universo.


Lo immagino come un bambino che immagina di volare su un’astronave, seduto nello scatolone che imballava la lavatrice.
E forse succede che voli davvero negli spazi sconfinati dell’universo.
Perché è proprio quello che sta avvenendo, se ci pensi: noi stiamo volando di fatto negli spazi sconfinati dell’Universo seduti in questo scatolone chiamato Terra.


Quando succede che crediamo nella Vita, una sorta di follia leggera s’impossessa di noi e ci solleva al di sopra delle solite, concrete, realistiche, ragionevoli preoccupazioni quotidiane. Tutte dignitosamente figlie della paura.


La Vita, quando è viva, è sempre un po’ folle.

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