Categoria : Eugenio Guarini
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Il quadro: L’erba e la luna. Vai a vedere la nuova produzione pittorica nella mia Galleria.
Non ci credo.
Non me ne importa niente. Io non ci credo.
Lui è dentro la faccenda. Lui è uno di quelli che contano nel mondo ufficiale dell’arte. Lui conosce le regole del gioco. Ne manovra alcune. Sa di avere questo potere. È questo che gli conferisce autorevolezza. Lui ha la chiara visione della situazione. Ne ha la panoramica.
Cos’è che fa un artista? – gli ho chiesto.
Lui ha detto: il denaro.
So che dice la verità. Ma nello stesso tempo so che la verità è altra.
Paradossalmente, è la stessa situazione di tutti gli ambienti ufficiali consolidati, monopolizzati, strutturati. Di fronte a un settore già monopolizzato sembra che l’unico messaggio ragionevole sia: segui le regole stabilite. Se non te lo puoi permettere, desisti. Fai altro.
Paradossalmente, perché questo è proprio il messaggio più castrante che uno possa seguire. Perché la resa di fronte a un messaggio del genere significa semplicemente la paralisi, la stagnazione, la stasi.
Non gli crederò.
La creatività – di cui tutti parliamo – non è solo il potere di fare cose nuove all’interno degli spazi che la situazione ufficiale e consolidata ti consente. La creatività è anche la capacità di aggirare gli ostacoli, di trovare itinerari alternativi.
Seguirò un’altra idea.
Voglio lasciarmi guidare dalla bellezza che ho assaporato in tutti questi anni.
Dal gusto dell’operosità appassionata per la mia creazione artistica.
Voglio che ciò che fa di qualcuno un artista sia la sua capacità di esprimere qualcosa di importante, di vero, di bello. Qualcosa che sappia imprimere alla vita umana la sua intuizione, la sua profonda sintonizzazione con il Tempo.
Il contatto con il proprio Tempo non è qualcosa che viene dall’informazione di superficie, dall’adeguarsi ai trend in atto, pubblicizzati dai media e sostenuti dalle campagne pubblicitarie. È un contatto più profondo che si trova andando a fondo dentro di sé.
È qualcosa in cui la propria profonda unicità e individualità si sposa con la corrente sotterranea che alimenta il corso del Tempo.
È su questo che scommetto. Sul lavoro di scavo e di conquista che opero dentro di me e su di me. È questo che mi porterà a sfondare. Perché “sfondare” non ha mai significato essere presentati in società da autorevoli patron. Sfondare ha sempre voluto dire abbattere il portone, le mura. Aggirare le sentinelle. Infiltrarsi con il cavallo di Troia.
Ed è l’augurio che faccio anche ai tanti giovani artisti che conosco.
Soprattutto a coloro che rischiano di prendere sul serio ciò che lui dice: che è il denaro che ti farà diventare un Artista.
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