La creatività del pensiero

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La creatività del pensiero.


La mente,… mente?


Quando sento i maestri orientali che mettono in guardia a proposito della mente mi viene da pensare agli equivoci che si ingenerano in molte persone che conosco.
Come se bisognasse vedere il diavolo in questa meravigliosa facoltà che ci è stata regalata dalla Vita, da Dio, o che so io…


Io sto in guardia nei confronti della demonizzazione del pensiero cui alcuni si piegano, reagendo ad anni di autoanalisi che gira sempre nello stesso pozzo vuoto.
È vero che in quel modo di ragionare non si cava un ragno da un buco.
Ma la reazione irrazionalistica è anche peggio.
Affidandosi alle forze occulte e misteriose senza una buona dose di ragionevolezza e di autoironia si rischiano smarrimenti anche più gravi che possono portare a una sorta di fatalismo oscuro, una notte buia in cui tutte le vacche sono nere.


I tormenti e le paralisi vitali di un pensiero avvitato su se stesso e inconcludente non derivano dal fatto che è pensiero, ma dal fatto che è pensiero ispirato dalla paura e dal risentimento. Per uscire dalla sindrome dell’analisi infinita non è necessario sacrificare il pensiero. Basta uscire dalla paura. Per lo meno, dalla paura della paura. Basta uscire dalla tirannia del risentimento.
D’altra parte, se non esci dalla paura, anche le mappe più promettenti delle meccaniche celesti finiscono per darle ragione.
E l’universo in cui credi diventa oppio per la tua passività.


Quando sei uscito dalla paura e sei entrato nell’amore per la vita, il pensiero rivela appieno la potenza delle sue risorse. E tende del tutto spontaneamente a rivelare la sua creatività. Mostra di essere quel gran dono che è.
Un dono vitale, accessibile a tutti perché non dipende dalla cultura acquisita – i bambini lo dimostrano – né dalle forme più accreditate di intelligenza (numeri e logica).


Io non sto affatto male a pensare. Al contrario, mi fa bene alla salute.
I pensieri sono dei regali fantastici che il vento mi porta.
I pensieri aprono un cielo sulla mia testa.
Spaccano il muro che costeggia la mia strada e mi fanno intravedere l’orizzonte.
I pensieri sono mongolfiere che mi sollevano in alto, allargano la mia visione, mi rendono leggero, vincendo la gravità.


Tutta la gioia di essere vivo s’infila nel mio corpo attraverso i pensieri. Questo grande amore che provo per la vita non è forse un pensiero? Un pensiero così bello e caldo da irradiare un’energia irresistibile.
I miei pensieri vengono a galla dal mio corpo, circolano altrove e ritornano al corpo. In questo viaggio si nutrono di cielo. E seminano lievito nella mia carne.


Un trucco che ho scoperto strada facendo è che il modo più gioioso di pensare è quello di registrare semplicemente i pensieri che arrivano, di prenderne atto e di guardarli, lasciando che suscitino le reazioni che suscitano dentro di me e alimentando così il flusso del pensiero. È in questo modo che arrivano spesso dei pensieri favolosi, che hanno la capacità di rinnovarmi il panorama.


Io dico che i pensieri arrivano da altrove. Un altrove misterioso e generoso.
Gli artisti lo sanno. Lo sanno i compositori. Da dove arriva la musica che componiamo? Lo sanno i poeti: da dove arrivano i versi che scriviamo?


Se c’è un frutto meraviglioso della diffusione della spiritualità che caratterizza la nostra epoca, subito dopo la fiducia in se stessi e nella vita, è proprio il pensare e vivere creativamente. Il gusto per la creatività. Che è vivacità, intensità, avventura, romanzo.


Io voglio mettere tutte le risorse del pensare al servizio dell’amore per la vita e della gioia di vivere. Chiedo al pensiero di essere l’ancella della gioia.


PS. Il quadro allegato si chiama: Voltandoti, d’improvviso, in giardino

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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