Dire l’indicibile

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Dire l’indicibile.


Mioddio, Irene, perché sei partita così all’improvviso?
Lo vedevo – lo vedevano tutti e ne parlavamo – che avevi un’inquietudine addosso che nessuno avrebbe potuto contenere. E nessuno avrebbe potuto tenere te in qualche sorta di parcheggio, o di prigione. Nemmeno si fosse trattato d’amore.


Mi ricordo quella conversazione, sulla riva dell’Adda. Come si chiamava la trattoria? La Spigola, o che so io, il Polipo…Qualcosa di mare… Parlavo bene con te, anche se ti conoscevo poco. Per via di quell’inquietudine. Tu potevi capire meglio di ogni altro quello che volevo esprimere. Ne avevo bisogno quella sera.


Io ti dissi: Sì, si dice in questo modo. Lo dico in questo modo. Io sono filosofo. Che non significa gran che. E io stesso mi domando che significa. Filosofo. Ma il tuo sguardo inquieto m’invitava a provarci. E avevo bisogno di provarci…


Dissi: Penso che ognuno ha la sua inclinazione. E’ fatto a modo suo. E non sempre quello che uno sente come spinta, dentro, si attaglia bene con le categorie che abbiamo a disposizione per esprimerlo. Io stesso dico che sono filosofo, ma questa è una categoria. Però…


Io vedo la vita come un oceano. L’oceano dell’essere, ciò che è. E mi sento come un marinaio che naviga in quest’oceano. Io vorrei scoprire isole, arcipelaghi, continenti, correnti, venti, orizzonti… Non so che dire.
Sono curioso della vita in un senso particolare.


Lo so, ognuno è curioso della vita, in qualche senso. Prendi i medici, e la ricerca scientifica. Indagano, scoprono. I medici vogliono curare, debellare piaghe e malattie… E’ una bella vocazione. La loro indagine vuole scoprire ciò che serve a guarire. È fantastico. Lo vedo benissimo. Anch’io sento l’attrazione del guarire. E sono strabiliato dalle scoperte della medicina. E in generale della scienza intera.


Eppure, io non sento una particolare inclinazione a qualche scopo decisamente pratico. Mi piace immaginarmi parte del mondo, della vita, della società, degli affari. Ma non come uno che li prende proprio sul serio. Compresa la morte. Non la prendo sul serio. Ho voglia di grandi imprese, ma non m’interessa conquistare un regno e neanche la buona fama, che è una cosa onorevole, m’interessa più di tanto.


Quello che mi piace è il gusto della vita quando navigo l’essere.


Mi piace l’avventura e sono pronto a inventarmi un’avventura dopo l’altra. Ma, mentre faccio la mia avventura, dentro questa, ne sto facendo un’altra, che non ha connotati troppo chiari. Eppure è vivissima nel mio sentire.


Io ti dicevo cose di questo genere, e ora a ripensarci mi sembra che il loro senso sia difficile a trattenere. Ma ricordo che tu mi guardavi con quegli occhi inquieti. Ed ero sicuro che tu capivi. Sì, avevo questa bella sensazione che tu capissi. Che tu sentissi intimamente quello che cercavo di dire.


Ricordo che mi prendesti le mani e le baciasti. Ora mi sembra strano questo gesto. Ma allora sembrava dire qualcosa. Qualcosa che ero sul punto di capire.


Il giorno dopo non c’eri già più.
Ti ho pensata spesso. Rimpianta, perfino.
E so che in quel discorso, così poco evidente, così poco efficace, stavo dicendo qualcosa di importante davvero, qualcosa di decisivo.


Belle Notizie


Annuncio: il 22 gennaio apertura di una nuova esposizione nel locale della Cantina Compagnoni a Vicenza, presso il Boscolo Hotel, via Verona 12.


Bologna, Via Calori 3 (di fianco al vecchio Palazzetto dello Sport di Piazzale Azzarita), presso AQTUA, salone coiffeuse originale. Questo l’indirizzo della mia esposizione LA TESTA DELLE DONNE, 8 quadri. Da visitare. Alcune foto sul Diario di Bordo.


Parma, da CHIOMA, Via Gramsci, 3, mostra dedicata a LA TESTA DELLE DONNE, 20 quadri. L’esposizione è aperta a tutti i visitatori. Chiedere di Paola, che farà gli onori di casa. Alcune foto sul Diario di Bordo.


L’Asta di Oltretutto è terminata con risultati fantastici. Anche il mio contributo è stato apprezzato. Il ritratto se l’è aggiudicato Alessandra Valsecchi. I quadri sono andati a Paola Schivo e a Aurelio Passoni. A loro le mie felicitazioni.


Del mio libro (Da qui a lì) sono volate via quasi settecento copie a partire da ottobre. E’ un libro che sostiene il cambiamento e aiuta a credere nei propri sogni. Ce ne sono ancora molte copie per coloro che lo volessero. Scrivetemi. Intanto, il secondo libro, che si chiamerà “” sta cercando un editore nazionale.


AVVISO. Sono un pittore filosofo. Mando questa newsletter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive


Il quadro: Irene (acrilico su tela cm 100 x 100


Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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