La forza del sentire

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La forza del sentire


Sì. Pensare in modo nuovo. Indicazione intrigante, ma sommaria!
Che cosa vuol dire? In che consiste la novità? Terreno di sperimentazione.
I maestri di creatività danno un’indicazione interessante, liberante: il punto sta nella percezione, non nel ragionamento.
Percepire in modo nuovo? Che vuol dire?
Vedete? Si ritorna al “Questo”. Prima di dire “che cos’è”. “Questo”: come un dito puntato su ciò che si guarda. E vedere in modo nuovo. Ma intanto “guardare”.
Prima tappa. Tutta negativa. Ma molto importante: una premessa. Frenarsi. Non lasciar affiorare le solite parole con cui definiamo ciò che è…. Non aver fretta.
No, non deciderò di dire che questo è amore. No, non deciderò che questa è tristezza. No, non deciderò di dire che questa è nevrosi. No, non deciderò di dire che questa è pena. No, non deciderò che questo è stupido.
Ho capito che se faccio questo passo, entro in un mondo già confezionato – il solito mondo – e tutto succederà come prima. Come il solito. Gli orientali dicono: non puoi risolvere un problema con la stessa mente che l’ha generato! Dunque, cambiare mente! Un’altra indicazione di massima, intrigante anch’essa, ma generica. Come si fa?
Soccorso: il poeta. Il poeta dice come se fosse la prima volta. Il poeta guarda, sente e arraffa nel suo vocabolario parole che alludano a quel che vede e sente. O meglio, aspetta che gli arrivino da sole.


Sento il respiro del tuo silenzio, amore. Me ne nutro come di gelatina. E vi rimango invischiato, piacevolmente annegato nella tua assenza.
Il rosso turbolento di questo conto. Rugginosi ferri da stiro conficcati nella pasta acida dei miei fianchi.
Il forte impeto di cavalli di fuoco, alla radice dei capelli.


Chiamasi poesia il tentativo (più o meno riuscito) di dire per la prima volta quello che c’è. Oppure di balbettare, lasciando che lo stupore t’incespichi la lingua, o ti faccia mancare la parola.
Il pensiero resta fluido, non si concreta in parole pietra, che durano. Continua a fluire, magari a girare in mulinelli attorno alla cosa. Fin quando scava un’altra geografia – del significato.
Le parole, diventate lava, scorrono, e sono più leggere. Ma per questo è necessario il fuoco. E il fuoco, tutti lo sanno, è amore. È difficile per me immaginare la creatività distaccata dall’amore. Mentre l’innamorato è immediatamente creativo.
Innamorarsi è lasciarsi condurre allo stato fluido. Qui tutto è possibile.


Continua la mostra al Plaza di San Donato Milanese. Molti amici. Molti visitatori. Molte chiamate.


Continua anche la mostra al Frog, in via dei Mercanti, a Torino. Più facile incontrarsi qui, con gli amici dell’area torinese.


Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive.


Titolo del quadro: La forza del sentire.

Eugenio Guarini
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