Sulla sera
Sulla sera è un quadro esposto nella mia mostra nelle salette comunali di Rivarolo. Acrlico su tela, un metro per un metro.
Guarini Pensiero
La spinta a fare tutte queste camminate è nata dal desiderio di mettere a posto il metabolismo e il respiro.
Poi ho scoperto che il mondo della campagna o della montagna, diciamo “il mondo rurale”, mi dà qualcosa di cui anche l’anima aveva bisogno, qualcosa di tonificante.
Qui mi accorgo che sono stato segnato parecchio dalla città: la rapidità, gli scatti, gli scorci stretti, acuti, il pensiero a singhiozzo, l’intestino contratto…
Qui, invece, tutto si distende. Tu sembri un altro. E in questo altro trovi una parte importante di te.
Il pensiero si distende e anche il corpo sembra dilatarsi e diventare più recettivo. Un’antenna a vela larga negli spazi del cosmo…
Sono posti ideali per conversare, leggere, pensare, recitare, studiare, meditare, pregare, fantasticare…
La cosa più sorprendente è che qui capita di ricordarsi perché si lavora.
In pianura, nel lavoro di pianura – come ormai lo chiamo – lo si dimentica. Si passa da un’operazione all’altra dimenticandosi del perché.
Si è come immersi nel rumore del fare, che caccia via il ricordo che si è, e che si desidera essere.
Nel lavoro di pianura la vista è corta. Qua la prospettiva si allarga. Il ben essere dell’uomo entra nell’equazione lavorativa.
(Sulla sera, ritornando da un lungo giro tra le colline moreniche del Chiusella. Vedi foto)
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