Un marketing artistico
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Essere in rete, e sui social, mi consente di vedere che ci sono molti, veramente tanti, artisti all’opera. Perlopiù sono più giovani di me (anagraficamente). Ma anch’io come artista ho vent’anni. E vedo che un po’ tutti condividono un problema che conosco bene: come essere presenti sulla rete in maniera efficace e come potersi isolare per concentrarsi nel lavoro di creazione? Conosco la faccenda. In passato, schematizzando, l’artista era impegnato a creare e poi c’era il mercante che lo promuoveva. Oggi la situazione è mutata. Il Mercante (l’Editrice) non ti viene a cercare se non sei già famoso. E tu non puoi aspettare la Fata Turchina. Bisogna che l’artista provveda alla propria promozione. E i mezzi ci sono (Internet).
Ma le due attività (Marketing e Produzione artistica) sono davvero incompatibili? Bisogna portare più in alto l’asticella. Oltre l’epoca della specializzazione. Bisogna che l’artista che si auto propone reinterpreti il marketing come opera d’arte esso pure. Non è affatto impossibile.
Oggi ogni aspetto della vita chiede di essere vissuto come opera d’arte.
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Giocando a nascondino si scopre una cosa importante: è bello andare a nascondersi, ma se nessuno ti viene a cercare è una tragedia!
L’artista ai tempi di Internet ha bisogno di lavorare lontano dai riflettori e dal contatto con il pubblico se vuole produrre qualcosa che meriti di essere trovato. Ma nello stesso tempo sa che nessuno lo verrà a trovare se lui stesso non si mostrerà con una certa bravura.
Bisogna che l’auto promozione dell’artista abbia la stessa anima della sua produzione artistica. Che sia dunque anch’essa un’opera d’arte. E che valga anch’essa la pena dell’attenzione. Ecco perché tanti giovani artisti sono impegnati oggi non solo a fare cose belle, ma a inventare processi creativi veri, e a modellare la propria persona con integrità e coerenza.
Categorie: Eugenio Guarini