Perché mi piace la natura
Ieri sera mi sono ritrovato davanti questo quadro. L’ho fatto tempo fa con il solito impulso gestuale ispirato. La maniera che amo di più. Immagino che i surrealisti abbiano visto bene quando pensavano che opere del genere sono espressioni della mente inconscia, la quale è in grado, se le cose van bene, di produrre simboli il cui significato sembra irriducibile a un’unica interpretazione. I quadri così continuano a parlarti nel tempo e in mutate situazioni possono rivelarti qualcosa che prima non avevi pensato.
Allora, come faccio quasi sempre, a caldo l’avevo chiamato “Amore al mattino”, forse perché era nato di mattino, o forse perché mi faceva venire in mente la passeggiata nelle campagne che di solito faccio la mattina presto, quando è ancora fresco e il sole è giovane. Questa passeggiata è un momento importante della mia giornata, per altro abbastanza rutinaria. L’amo molto e m’ispira sempre un sentimento di pacificazione con la vita, il mondo, l’universo intero. Mi regala una sorta di energia pulita, intensa e pacifica nello stesso tempo. Ricarica le batterie, per così dire. E mi consente di tornare al lavoro con un atteggiamento positivo e calmo.
Ieri sera, guardando questo quadro, ho intuito un altro aspetto del suo significato (e di quello della passeggiata mattutina). Stare un po’ di tempo nelle campagne, vicino alle piante, ai corsi d’acqua, ai seminativi, con il canto degli uccelli, lo scenario dei monti e l’orizzonte largo della pianura, sotto un cielo generalmente limpido e carezzato da una leggera brezza… mi sottrae per un po’ di tempo al formicaio umano, allo stress della corsa continua, alla tensione della competizione, al martellamento delle agenzie (televisione, pubblicità, culture aziendali…) che ti sollecitano continuamente alla performatività, e ti suggeriscono modelli che nascono da altre sorgenti, altri poteri, che pretendono di dirti come devi essere, come devi lavorare, a quali obiettivi devi tendere.
In questa temporanea sottrazione alla pressione sociale viene quasi da sé domandarsi dove si sta andando, se si è felici, e in cosa consista veramente il successo della propria vicenda personale, cosa e per cosa valga la pena apprendere, pensare, fare, impegnarsi. E come fare ciò che si desidera fare. Allora, gradualmente, uno si ritrova a capire meglio cosa desidera davvero, come intende lui una vita felice e sensata. E può succedere che questo cambi lo stile della propria vita e conduca a delle scelte che rivoluzionino il corso delle cose.
“Amore al mattino” è un acrilico su tela di cm 100×100 ed è la mia opera numero 2.192.
Categorie: Eugenio Guarini