L’incanto
Dipingere è un po’ essere entrato in un incanto. È come essere in un sogno che si è allargato e ci vorresti sempre stare. È anche difficile ritornare alla vita “normale”. Ma io lo faccio. Non voglio lasciarmi risucchiare nelle dimensioni eteree del rêve. L’istinto mi dice che l’arte è un laboratorio destinato a coltivare la creatività per costruire un mondo umano, un giardino per gli umani, per inventare una realtà in cui il potenziale umano possa esprimersi sempre più liberamente e architettare un futuro sempre migliore.
Inventare, immaginare, provarci, sperimentare, elaborare, comprendere, costruire, fare… I miei verbi preferiti. Mi piace usare l’espressione trovata in Louise Bourgeois per esprimere questo insieme: “manualità mentale” (grazie Mara!).
Gran parte del mio tempo lo trascorro in solitudine. Ma la mia è una solitudine beata, grande spazio di libertà per fare quello che mi salta in mente, ascoltando il mio dialogo interiore.
Ogni volta che partorisco un’opera provo un senso di gioia, di gratitudine e, nello stesso istante, so che quest’opera è destinata al mondo, al prossimo. Senza bisogno d’intenzioni. La mia intenzione è semplicemente quella di produrre i frutti del mio albero. Come il melo. Che se ne nutra chi passa lì sotto!
Categorie: Eugenio Guarini