NY e la Tranquillità rosa.
Il quadro: 2216 Tranquillità rosa, acrilico su tela, cm 100×100.
Sto leggendo “Delirious New York” del grande architetto Rem Koolhaas che ricostruisce in maniera magistrale la nascita di Manhattan. Magistrale e ammaliante, perché sa far emergere in tutto il suo fascino l’eccitazione di una città “che diventava una fabbrica di esperienze artificiali e dove il reale e il naturale cessavano di esistere”.
Con Google Earth si possono realizzare delle visite virtuali, scendendo nelle piazze e nelle strade. E l’ho fatto. Su Youtube ci sono moltissimi video che ti portano a girare per la città. Puoi fare un “salto” al Luna Park di Coney Island, percorrere in battello la Baia di New York, visitare Ellis Island e il suo Museo dell’Immigrazione, il porto, il Ponte di Brooklyn, Little Italy e China Town, sostare di notte in Times Square, fermarti a guardare le insegne spettacolari di Broadway, fare un giro in Central Park…
Non ci sono ancora andato “fisicamente” ma non potrei accettare un mondo senza New York.
Ma non potrei mai accettare neanche un mondo senza la tranquillità rosa che provo allontanandomi nella campagna e guardando da una pacata distanza il piccolo profilo di una cittadina italiana.
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