Il senso della quiete
Bellissima e toccante l’inaugurazione.
Gli artisti di Castellamonte, l’assessore alla cultura, gli amici…
Ho detto due parole, il cui senso era che l’arte oggi potrebbe dare il suo contributo a ricreare e coltivare le energie necessarie ad affrontare le sfide dei tempi.
Il tema della mostra, “I luoghi della quiete”, sviluppato e declinato secondo le due diverse personalità che Miro ed io siamo, potrebbe sollecitare riflessioni e magari alimentare atteggiamenti.
Non sono sicuro di interpretare nel modo corretto – e poi sono di parte – ma credo che Miro si rivolga ai luoghi della quiete per sfuggire all’inquinamento della modernità. Per me i luoghi della quiete sono soprattutto luoghi naturali dove ci si ricarica di quella potente energia di cui l’affrontare le sfide del mondo contemporaneo ha assolutamente bisogno.
Il pensiero è indotto a schematizzare e dividere, ma nella realtà delle cose e nella dialettica della nostra vita, noi oscilliamo in continuazione tra questi due poli: ritrarsi dal mondo e ricaricarsi per plasmare il mondo. Il nostro sguardo non può ignorare la tragicità e il dramma delle cose non meno di quanto il nostro sogno non possa fare a meno di ritornare all’impegno per rendere il mondo migliore.
Qui sotto, per coloro che sono attrezzati per vederlo, un bel video, realizzato da Dave Lingua e Pasquale Vigilante, sull’Esposizione.
Categorie: Eugenio Guarini