Ma il mondo è davvero interessante?

Lungo la Dora il freddo ghiacciava lo sguardo.

Il vecchio camminava a passi lenti, con le mani in tasca e la sciarpa arrotolata attorno al collo.

Da quando si era messo a fare il pittore aveva cessato di leggere i giornali, di ascoltare le notizie alla televisione, di interessarsi alla politica, all’economia, alle guerre, ai grandi poteri che manovrano, o cercano di manovrare, la vita degli umani a livello planetario.

Si era concentrato sul suo mondo, impegnata le sue energie, peraltro molto limitate, nella creazione di una piccola isola creativa e felice attorno a sé, fatta dei suoi quadri, dei suoi disegni, dei contatti con gli amici, di poche uscite per esporre nei locali o in qualche sala comunale, e delle annotazioni giornaliere sul suo diario di bordo, in cui trovavano posto riflessioni e piccoli eventi quotidiani.

Questo mondo era illuminato è scaldato dai suoi sogni, ai quali aveva dato grande spazio nella sua giornata perché potessero manifestarsi liberamente senza badare a considerazioni realistiche.

Ma ora, da un po’ di tempo, gli era venuta voglia di ritornare nel mondo, là fuori.

Aveva incominciato a seguire delle notizie sui giornali on-line. Non che afferrasse tutto perché tra lui e il mondo si era creata in quegli anni una certa distanza. Ciò nonostante, quel contatto, ancora molto virtuale, con gli eventi del mondo riaccendeva gradualmente, ma rapidamente, il desiderio far parte di questa grande incasinata storia collettiva.

Non che pensasse di essersi mai veramente separato dalla storia del mondo, questo no, sapeva di essere comunque connesso, e il fatto stesso di fare quadri e disegni, il fatto di esporli indicava questa intenzione questa consapevolezza.

Ma ora c’era qualcos’altro, quasi un bisogno fisico di partecipare al movimento delle cose e al disordinato agitarsi degli umani. Come se libri o informazioni indirette non gli bastassero più. Come se avvertisse che la beatitudine gioiosa che era riuscito a creare nella sua isola felice non fosse la fine della corsa del suo desiderio.

E ora faceva capolino, là fuori, gradualmente, cercando di essere consapevole del senso di tutto ciò.

Seppe delle guerre, della crisi economica, dei conflitti sociali legati alla migrazione di popoli, del terrorismo, della crisi di leadership nel mondo politico, la grande crescita di altri soggetti mondiali, come la Cina e l’India, di altre società e culture. Si stava ingozzando ormai di notizie da giorni fino a restarne costipato.

E ora, mentre camminava in questa mattinata fredda lungo la Dora, si domandava: “Ma perché? Il mondo è davvero così interessante?”

 

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