Comporre la nostra musica
La mia opinione è che chiunque fa un’attività creativa di tipo artistico, vale a dire non finalizzata immediatamente a produrre un oggetto funzionale, ma a volta a produrre quelle cose di cui si dice che “non servono a nulla”, se non a godere della bellezza e del gioco, beh, la mia opinione, per quel che mi riguarda, è che sperimenta nel processo creativo che gli è proprio qualcosa che accomuna tutti gli artisti, vale a dire il desiderio di riscrivere il mondo in base alle proprie predilezioni.
Così come si fa un quadro, si scrive un romanzo, si compone una musica, si crea un balletto, un film e via discorrendo, si immagina di poter ricreare la propria vita, la vita nella sua interezza. Ci si immagina in una visione in cui le nostre potenzialità vengono sviluppate al massimo e la creatività è una magia.
Io penso alla visione in questi termini più o meno. E immagino che gli artisti fanno nel mondo simbolico della cultura, grazie all’immaginazione, qualcosa che nel loro desiderio dovrebbe valere per la realtà nel suo insieme. In maniera che sia possibile, in gioiosa creatività, mettere in scena una vita così come la troviamo interessante.
E che è una forza come questa, difficilmente misurabile e quantificabile, ma non meno reale ed efficace, è quella che muove le cose e le cambia nel corso della storia.
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