Guarini’s Creative Island
Il concetto si è chiarito gradualmente nel corso dell’avventura.
All’inizio la mia impresa d’artista era piuttosto schizofrenica. C’erano due momenti: il momento produttivo e quello delle vendite. Li vivevo come due aree nettamente distinte ed emotivamente incompatibili. La felicità, l’emozione, erano concentrate nel tempo creativo e produttivo. Dipingere era l’esperienza esaltante, eccitante, gratificante. Il tempo da dedicare alla vendita, al marketing, all’esposizione, al contrario, lo vivevo come qualcosa di necessario ma dal sapore di un chiodo arrugginito. Un disagio che speravo di compensare con la realizzazione delle vendite.
Credo che i pittori per vocazione conoscano bene questa sorta di schizofrenia che li induce a spostare le loro emozioni, di volta in volta, a seconda degli eventi e degli umori, ora su un lato ora sull’altro lato dell’antinomia.
Un po’ per volta si è fatta strada una prospettiva diversa che sembrava promettere il superamento del disagio schizofrenico che ho abbozzato sopra. L’idea intrigante consisteva nel prospettare la parte pratica, operativa dell’impresa (marketing, mostre, ricerca di location espositive…) con gli stessi atteggiamenti e le stesse modalità della produzione artistica.
Insomma, di non vivere questi aspetti pratici con una mentalità rigidamente razionale ed economicista. Tentare di affrontare tutto il pacchetto delle operazioni funzionali come se fossero un quadro da inventare, un’opera d’arte da mettere in scena.
Un po’ per volta, guardare alle sfide da questa prospettiva ha trasformato in maniera decisiva la qualità emotiva di tali operazioni e ha ridefinito in maniera importante il mio obiettivo finale.
Non più: darci dentro per guadagnare abbastanza per poi vivere felicemente da artista, ma trasformare tutta la situazione d’impresa, già oggi, in una condizione felice, gioiosa, creativa, artistica. Ne è venuta fuori l’idea dell’Isola Creativa Felice, che è il luogo dove io quotidianamente lavoro. In essa ho già raggiunto l’obiettivo e nello stesso tempo da essa parto per le nuove avventure. Nell’Isola Creativa Felice io posso essere contemporaneamente felice e inquieto.
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