abitare un giardino
Non c’era niente di più stimolante per un tipo come lei di abitare in un giardino. Sì, proprio come si dice, non “avere un giardino” attorno alla casa, ma una casa dentro un giardino. Un giardino che poi era un bosco. Con tutte le meraviglie che un bosco ti regala.
Lei era una che stava bene da sola. A scrivere, a lavorare in genere, a pensare, a produrre ogni giorno consapevolezza, ad affinare i suoi talenti. Non che fosse isolata. Aveva mille canali per il contatto con il mondo, con la gente. Ma nessuno la teneva lontana da quella situazione per un tempo troppo lungo. Quella situazione era divina: abitare un giardino, entrare in contatto con l’energia della vita allo stato puro. Quella era la sorgente fondamentale della sua energia creativa. Di lei gli amici dicevano spesso “una forza della natura!” e lei sapeva che era così. Tutto, le parole, le azioni, i comportamenti, gli atteggiamenti, i gesti.. tutto nasceva da quel rapporto e l’alimentava. Era in contatto con il mondo intero grazie alla rete e poteva accedere alle informazioni in un lampo. Ma il laboratorio di idee e di progetti che era diventata aveva in quella casa in mezzo al giardino la sede ideale, il seno materno, il rifugio ritiro essenziale.
Il quadro: “Abitare un giardino” digitale cm 80×80
Categorie: Eugenio Guarini