il fascino del nuovo
In questi giorni molti amici di lunga data, amici che hanno apprezzato con calore la mia pittura acrilica, la mia pennellata, l’uso spregiudicato dei colori e il gesto, il gesto energico che lascia traccia sulla tela, sì, in questi giorni mi scrivono in diversi per farmi sapere quanto fosse bella la mia precedente pittura e quanto sia sospetta questa fase di sperimenti con la pittura digitale.
Voglio far sapere loro che, innanzitutto, non ho intenzione alcuna di “abbandonare” la pittura fisica, materica, per quella digitale. Quella pittura fa parte di me, della mia storia, è nelle mie braccia e nel modo in cui mi rapporto alla vita.
In secondo luogo, voglio dire con chiarezza che non condivido quella sorta di romanticismo che lega a tal punto alle belle esperienze del passato da inibire la cosa che per me è più importante: l’esplorazione del possibile, la ricerca del nuovo e di ciò che rinnova o che promette di rinnovare. La pittura digitale oggi consente possibilità insperate fino a poco tempo fa. Offre al disegnatore, al pittore, all’artista, un territorio immenso e attraente per l’espressione di sé, per la comunicazione spontanea, immediata, emotiva.
E’ bellissimo mettersi in un campo nuovo, dove emergono possibilità sorgive, che rinnovano lo sguardo e, soprattutto, che eccitano le energie vitali. Perché è la vitalità gioiosa e creativa che fa la differenza nell’esistenza. Lo spirito d’avventura, l’audacia semplice e nello stesso tempo epica di esplorare.
E’ bello avere alle spalle esperienze felici e memorabili. E la storia della mia vita d’artista ha queste cose. Che nutrono mille racconti. Ma è presente come cibo digerito, alimento che si è trasformato in energia vitale per la creazione nel presente.
Ho 75 anni anni e sono innamorato di futuro, di possibile, di innovazione.
Vi abbraccio,
Eugenio
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