lo stagno
Lo stagno
Ai piedi della malga, corteggiato
dall’aprico verde incanto del foraggio,
uno stagno scuro, fresco e riposato
si stende silenzioso al tuo passaggio.
Un filare di aceri montani,
affiancati al muretto fatto a secco,
levate dritte al cielo le lor mani,
attendono il passar dello stambecco.
La mandria è già lontana sopra il monte,
e c’è silenzio intorno, e sembra strano.
Tu passi lento e asciughi la tua fronte
e l’acqua cerca il palmo della mano.
È bello, pensi tu, guardare il mondo
e contemplare il cielo e la natura
anche se sembra di girare in tondo,
consunta dal destin la tua avventura.
Di fronte alle domande che tu sei
resta silente il volto della luna
e tu silente all’aria te ne stai,
lo sguardo fisso dentro l’acqua bruna.
E ancora speri che da qualche parte
l’eco ti giunga di un messaggio antico
che della vita ti riveli l’arte
segnandoti il sentiero con il dito.
Categorie: Eugenio Guarini