Categoria : Eugenio Guarini
Categoria : Eugenio Guarini
Virginia è la bella titolare di un locale molto caratteristico di Lecco, zona Pescarenico, in Piazza Era. Sono le zone manzoniane, con lunghe e piacevoli passeggiate lungo il lago nel punto in cui l’Adda se ne esce per scendere verso il Po. Il Locale si chiama Soqquadro (che è l’unica parola con due Q, come ricordiamo tutti dalle Elementari).
Ci sono stato già altre volte, non ricordo bene se due o tre. Ma ricordo la prima volta, quando ho conosciuto Virginia. Me l’ha presentata una ragazza pugliese, del Salento, Francesca, che a quei tempi lavorava per i negozi Casa Mia della zona, e in particolare per il negozio situato nel centro commerciale di Lecco, nel grande palazzo costruito da Renzo Piano. Ora Francesca è tornata nella sua bella terra, alla quale sono affezionato anch’io perché la mia famiglia paterna viene dalla Puglia. I Guarini sono originariamente dei normanni insediati in Puglia da Ruggero II, per meriti acquisiti al tempo delle crociate. Francesca è diventata rappresentate di zona per Max Mara e siamo ancora in contatto tramite Facebook, oltre che per questa newsletter.
Su Facebook e sul mio blog ho messo alcune foto della mostra che Virginia mi ha mandato ieri sera. E metto i link al termine del testo, nell’ipotesi che qualcuno voglia dare un’occhiata.
In questo momento sto pensando a quante storie, quante persone e quanti posti ho conosciuto da quando faccio il pittore itinerante. La decisione di darmi a una vita d’artista, 16 anni fa, ha portato nella mia vita emozioni, avventure, conoscenze, stimoli, sfide… che l’hanno senza dubbio arricchita oltre ogni mia immaginazione. Ma c’è anche una storia interiore all’interno di questi movimenti esteriori nella geografia dei miei spostamenti. E questa storia interiore è forse il dono più prezioso che ho ricevuto dalla vita d’artista. Ho imparato un po’ per volta a sfuggire alla presa della sfiducia, della disperazione, della tristezza e delle inibizioni della paura. Ho imparato ad usare il pensiero per prospettare una vita più bella, più creativa e più felice. Le persone che ho incontrato, ho voluto ascoltarle a fondo, ho cercato di entrare nella loro anima, di comprendere le motivazioni che le spingevano a fare quello che facevano. Entrare nella loro anima mi ha aiutato moltissimo a entrare dentro di me, a conoscermi e accettarmi meglio. E viceversa. Si è creato attorno alla mia avventura un mondo di amici e conoscenti che sento sempre vicino, a cui cerco di regalare i pensieri migliori che aiutano me a coltivare la fiducia e l’amore per la vita, e da cui ricevo costantemente sostegno e stimolo per andare avanti nella mia avventura.
E ogni mattina non faccio che rinnovare la meraviglia e il piacere di ripartire per questa piccola avventura, fatta di cose relativamente semplici e modeste, ma così ricche di senso e di emozione. Soprattutto ora che l’età mi suggerisce di andare più adagio, di camminare più lentamente.
Quando penso queste cose, il mio cuore crede che non ci sarà mai una fine a questa storia. Che posso fare e progettare come se la vita fosse infinita. Posso mettermi a studiare una lingua nuova, decidere di fare lo scrittore da grande e il musico compositore. So che è follia, ma questa follia sembra più vera dello sguardo prosaico e razionale che in genere viaggia per le nostre strade con i documenti a posto.
Un abbraccio.
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