Categoria : Eugenio Guarini
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Il quadro: “Risveglio” (cm 100×100)
Mi sveglio e sento subito il bisogno di chiarire la situazione. Mettere in chiaro, avere consapevolezza, disegnare con le parole un quadro in cui io posso abbozzare la mia storia.
Le immaginazioni, il film, che creo nella mia testa, sono certamente qualcosa di sottile, volatile, perfino inconsistente, ma è il modo in cui io, come io, cerco un senso e voglio una storia di cui andar fiero abbastanza da morire soddisfatto quando verrà il momento. E so che non È solo immaginazione, ma una sorta di ipotesi di lavoro che mettere alla prova con le cose, il mondo, gli altri, il fare. E imparerò a modellare il mio processo ascoltando ciò che la vita mi risponde.
Mi piace intendere la mia esistenza come questo colloquio con le cose! Ho fiducia. La mia coscienza sarà pure solo la punta di un iceberg la cui parte nascosta è molto grossa e sconosciuta, ma è pur sempre quella zona della mia esistenza dove io sono io, e me la racconto, e sono capace di sognare, e di avventurare rotte e mappature. Non imprigionerò questa zona consapevole di me in schemi e rigide ricette, ma essere consapevole, sognare, esprimere desideri e progetti, fare ipotesi di lavoro, osservare cosa viene risposto dalla vita, e rimettermi a fare rotte e a curare lo stato delle cose è proprio qui che risiede il cuore della mia storia.
Quello che succederà non dipenderà tutto da me, questo è sicuro. Ma io che ci sto a fare se non sogno, immagino, elaboro strategie e tentativi, metto alla prova e cerco di imparare dalle risposte della vita?
Tutto questo al risveglio mi si fa noto, prima di infilare le calze.
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