fermo e rapido!
Il quadro: Molo, cm 60 x 80, smalto su compensato. Vedi gli ultimi lavori a questo link.
Con tutto questo freddo, neve, pioggia… Qualche lampo d’immaginazione mi porta al mare. Frammenti di ricordi, desiderio di camminare lungo la riva respirando l’aria salmastra.
Intanto sono qui che traffico con i miei sogni. Come al solito, le cose da fare sono troppe. Allora rallento. Mi dico che è assurdo che voglia portare tutto il mondo sulle spalle. Mi convinco a cercare la linea di minore resistenza. Mi dico che non si tratta né di lentezza, né di rapidità, ma di procedere secondo il proprio ritmo. Ascoltare il corpo, le sue esigenze.
Capisco che sono piuttosto limitato. Ritrovo la fiducia nel come vanno le cose per conto loro. Lo so che è solo per recuperare un po’ d’energia. E che, dopo, ritornerò a spingere sull’acceleratore. Sono così famelico!
Al Gigante continuano ad ospitarmi. Quella vetrina è un contatto permanente e piacevole con il pubblico. Ne traggo riscontri importanti. Ci fa tanto freddo, però, lì dentro! Negli ultimi giorni ci resto tappato come in alta montagna! Non appena torna il sole, riprendo a camminare. A lungo.
A casa, sto lavorando molto su pannelli di compensato, esplorando le possibilità del gesto rapido. La rapidità è un richiamo irresistibile per me. Forse m’illudo che, operando rapidamente, resto più vicino alla fonte d’ispirazione. Qualcosa del genere. Come quando hai un’intuizione e se non la dici in fretta rischi di perderla.
Ma tutto va in fretta oggi. Le cose si devono intuire a fiuto. M’illudo sempre di trovare dentro di me un luogo fermo, dove stare, mentre gli occhi, le mani, il sentire, sfrecciano tra gli eventi in corsa. Una sorta di paradosso: fermo e rapido al contempo! Sento però che questo è il nostro mondo. Poco da fare. E il piacere di essere uomo tra gli uomini del mio tempo è irrinunciabile.
Alla fine dei conti, sono un viaggiatore. E un narratore di viaggi. In questo nostro mondo, oggi.
Categorie: Eugenio Guarini