All’alba
Il quadro si chiama: Capisco
Guarini pensiero
Non ho una vita completamente ottusa. Spessa e buia. Non ho una vita compatta nella materialità delle cose. C’è uno spazio vuoto dentro la mia vita, dove la coscienza si è fatta strada ed è capace di rappresentarsi qualcosa.
Rappresentare qualcosa che assomiglia a una storia dotata di senso.
Vado avanti con la parola che crea una storia, con i gesti coraggiosi, nel mio piccolo, per attraversare eventi nuovi.
Cerco una vita piena, una ricchezza di vita che sta scritta in negativo dentro il mio desiderio.
Ho capito che so proprio poco, quasi nulla. Ma che questa ignoranza fa parte della ricetta. Che senza questa consapevolezza la curiosità si spegnerebbe.
Non voglio sedere in un mondo già finito. Non voglio ingrassare su un’amaca tesa tra monumenti.
Come sono belli i ragazzini che sgambettano nel cortile, che si nascondono dietro le porte, che frugano nei cassetti!
Che emozioni quando si esplora il bosco in solitudine!
E che pensieri inventa l’amore, quando il corpo pulsa.
È presto. Il cielo si fa indaco. E sulla linea dell’orizzonte, a est, l’alba si annuncia con un fucsia arancione carico di promessa.
Categorie: Eugenio Guarini