la banca dei sogni

Banca dei sogni. Cm 100 x 100, acrilico su tela. Qusto è il qadro che allego ala nl.



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La banca di sogni


Ho fatto come tanti altri. Ho imparato a leggere e a scrivere. Ho letto e ascoltato. Ho cercato di capire quello che stava succedendo – con risultati piuttosto modesti, per la verità. Ho provato a dire le cose che sentivo, che desideravo. Ho provato a immaginare in che modo avrei provveduto alla mia esistenza, e ho osato pensare anche a che cosa avrei potuto regalare alla vita, di mio…


Le parole non mi sono bastate. L’intelligenza si è rivelata piuttosto limitata: qualche intuizione, sì, ma come il bagliore di una torcia elettrica in una grotta.


Alcuni momenti in cui tutto sembrava girare da solo. E tante prove percepite come difficili dolorose e pesanti, ma dalle quali sono emerso, alla fine.


Con una montagna di sogni.


E la sensazione che sto solo assaggiando qualcosa che dev’essere molto ma molto più grande.


Era da ragazzino che credevo di aver il mondo in mano e la spiegazione in testa. Com’è meravigliosa l’audacia dell’ignoranza giovanile!


L’ignoranza senile sembra scoraggiare l’audacia.
Ti rende più etico: “Se sai di non sapere è meglio che parcheggi!”


Ma dentro di me – una sorta di scintilla – qualcuno si rifiuta a questa conclusione. Se sai di non sapere – dice – puoi osare congetture. Magari ci azzecchi!


La cosa più spaventosa ed eccitante è che io mi vedo dall’alto, voglio dire come da Betalgeuse. E scuoto la testa, da lassù. E non capisco una mazza di quello che faccio e che succede.


Ma sento che è tutto bellissimo!


Sparo tante parole per vedere se acchiappo qualche frammento di significato. E traccio macchie, pennellate, segni, per vedere se esce fuori qualcosa di me, del mio modo di accostare la vita, e se gli faccio strada.


Perché certo, dannazione!, c’è qualcosa nella nostra vita che chiede e preme e non si accontenta e sfonda e rompe e cerca.


Stiamo andando da qualche parte, per la madonna!

Categorie: Eugenio Guarini