I migliori anni della nostra vita (ancora)

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I migliori anni della nostra vita (ancora)


E invece il pensiero è tornato a scorrere nei canali rinfrancati della mia mente, dopo una cenetta frugale e un po’ di riposo.


Che piacevole giornata!
Dopo un anno ho rivisto gli amici di Brembate. Mangiare con loro è il piacere dell’amicizia che fa festa.


Lo dicevo per vezzo – lo so infatti che in questo modo mi tiro addosso dei complimenti pieni di stupore – lo dicevo che sto avvicinandomi ai settanta anni. E loro, benché lo sappiano da tempo, non ci volevano credere ancora.


E io, ora che sono rivenuto al mondo, ho come la sensazione che il meglio della mia vita debba ancora avvenire, che stia arrivando giorno per giorno.


E mi figuro situazioni prossime in cui finalmente capisco meglio, finalmente vedo congiungersi i tasselli, numerosi e caotici, del puzzle. E mi rigiro nella vanità di verificare che ho l’intraprendenza e la vitalità di un trentenne! Cavolo! Me la sto raccontando?
Mavvia! E tutti questi incontri, queste realizzazioni, queste rigenerazioni ?


C’era la nebbia, questa mattina, ad andare verso Milano. Nebbia spessa che finisce per ipnotizzarmi. Mi son messo dietro un camion e l’ho seguito. Un viaggio tranquillo e sicuro.
Una parte di me fa questo con la vita, tutti i giorni. Segue gli eventi. Si lascia guidare.


Un’altra parte di me fruga costantemente tra gli accadimenti, dipanando il possibile, cercando di vedere le pietre giuste su cui appoggiare i piedi per il guado, azzardando mosse a tentoni per interrogare l’ignoto.


È sera e sono felice.
Sto entrando “nei migliori anni della nostra vita”!


Auguri Chiara!

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