Categoria : Eugenio Guarini
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Guarini Newsletter.
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la foto: Cati Morgando, cui è dedicata questa newsletter
È tempo di volare in proprio.
Sono qui a vivere la vita d’artista. Un gran privilegio. Un lusso. Eppure è quel che mi spetta di diritto. Tutto è dono. Tutto è grazia. Ma anche tutto è diritto: la vita promette di essere piena e di portare altrove. Altrove la vita manifesta la sua vera essenza. La sua pienezza. Perciò è meglio capire che la strada è folle e amare questa follia.
Sì, Cati, si fanno teorie. Viene da sé. Ed è qualcosa che deve avere un senso. Una teoria può essere una picconata che fa crollare vecchie paratie. E vedere paesaggi più aperti.
Io ne ho una pronta che concerne l’arte e la vita intera.
Te la voglio abbozzare in questo modo…
Niente più tormenti – mi son detto – niente più denunce. La critica è una sanguisuga. Si nutre del sangue delle sue vittime, ma riesce solo a sopravvivere.
Non so per quale ragione, ma credo che sia finito il tempo dell’arte come denuncia.
La posta in gioco, oggi, mi sembra un’altra.
È la scoperta della creatività.
Io penso – eccola la teoria – che c’è nella realtà una continua lotta tra la forza dell’entropia e quella della creatività.
I primi fisici che ho studiato mi suggerivano l’idea che, a lungo andare, tutto si sarebbe appiattito. Esattamente come una cascata che irrompe da altezze vertiginose, ma, superato il dislivello, la differenza di potenziale, si schiaccia verso il suolo e perde il suo mordente.
Per quanto possano valere, le teorie dell’evoluzione testimoniano il contrario. Se c’è stata un’evoluzione, e la creazione di nuove specie, e la moltiplicazione delle differenze, e la complessificazione della vita… se tutto questo risponde a verità, vuol dire che l’Entropia non è la forza dominante. Una forza contraria – che i fisici chiamano Negentropia e che io chiamo semplicemente Creatività – ha contrastato efficacemente il destino della degenerazione, e ha saputo creare sistemi più elevati e più ricchi.
Dunque, una lotta costante tra forze entropiche e creatività.
E la mia teoria recita che, oggi, comprendiamo che – per quel che concerne la storia umana – il luogo esistenziale in cui la creatività è chiamata a vincere l’entropia è costituita proprio da quello spazio vicino, caldo, misterioso, ambivalente, che ognuno di noi è. E che il protagonista della creatività sei tu, ognuno di noi.
La mia teoria dice che oggi sentiamo questo compito come non mai – a livello di massa – malgrado tutte le apparenze.
La gente vuol essere creativa, semplicemente perché la vita va nel verso della creatività.
E che è il momento opportuno per apprendere come si fa.
E che l’esperienza dell’arte è il cuore di questa esperienza.
E che uscire dalla presa dell’Entropia vuol dire capire che non è obbligatorio vendere l’anima alle potenze esistenti – il mercato, l’economia, la necessità di definirsi in termini economici.
Qui, il successo non è quando riesci a vendere le tue cose ai prezzi migliori – anche se questo resta un ingrediente – ma quando liberi la tua energia per esprimere il tuo desiderio di vita, e la tua immaginazione a raffigurarsi il prossimo passo di liberazione.
Tutto questo appare folle alla ragionevolezza corrente. Ma suona schietto e sincero a chi ascolta il proprio cuore.
E che si tratta proprio di credere fattivamente più al cuore e al sogno che alla ragionevolezza corrente. Che è piatta. Terribilmente piatta. Come la lapide – sontuosa, magari – di un sepolcro.
E che è dunque il tempo di volare in proprio.
Belle notizie
Vi invito a visitare il fotoblog della mia nuova amica Cati Morgando. Io la trovo pura poesia. Ecco i link: http://www.portariso.com/04/060.htm, e anche la magia del suo bianco e nero: http://www.portariso.com/04/051.htm
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