I creativi emergenti
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I creativi emergenti.
Delle volte lo diresti un lusso. Di fatto, a una considerazione approfondita, lo è. Ma questa osservazione contraddice spessissimo con lo spessore del loro portafoglio. E ne conosco tanti! E mi sembra perfino un orientamento dei tempi…
I tanti sono per lo più dei giovani, sulla trentina. Altri non sono più giovanissimi, ma con addosso l’energia e i modi di pensare di un giovane.
Il lusso consiste nel non stare sotto padrone, avere a disposizione tutto il proprio tempo, potersi muovere e poter lavorare come meglio piace. E non solo lavorare, ma anche vestire, comunicare, scegliere il proprio stile di vita.
Di questo lusso, che una volta si poteva pensare fosse alla portata soltanto dei ricchissimi, se ne sono appropriati dei giovani e, in genere, delle persone che hanno pochissime risorse finanziarie, riescono a guadagnare quel tanto che basta per tirare avanti – anche se nutrono la speranza di far fortuna e credono che un giorno avranno successo. Persone, insomma, che non possono contare su condizioni consolidate di sicurezza economica e che, ciò non ostante, sono attaccatissimi alla loro indipendenza e allo sviluppo dei propri talenti. Vogliono vivere a modo loro.
Sono persone entusiaste, credono in se stesse, sono molto creative e dedicano all’apprendimento con sistemi molto personali, e allo sviluppo costante delle loro abilità, gran parte del loro tempo, traendone un’enorme gratificazione.
Vogliono avere successo, ma per merito. Tengono a guadagnare abbastanza, ma sono soprattutto legati allo sviluppo personale e alla qualità della vita. Sono interessati a conoscersi più a fondo, a scoprire la propria vocazione, a mantenersi fedeli alle esigenze personali. Sviluppano coraggio e audacia nelle difficoltà. Sono positivi e cercano di vedere negli eventi delle opportunità per crescere, per avere successo, per mandare avanti la loro storia. Sono desiderosi di una comunicazione schietta, diretta, sincera e costruttiva. Ascoltano la voce del cuore e sono interessati allo sviluppo spirituale. Sono consapevoli di quello che fanno e tengono monitorato costantemente il flusso delle emozioni e dei sentimenti perché sono convinti che tutto nasca da dentro.
Amano spostarsi da un lavoro all’altro, senza ipotecare il futuro, senza legami stretti e duraturi. Dovunque si spostano, per chiunque stiano lavorando, stanno sviluppando con cura i propri talenti. Non tengono ai titoli ufficiali, ma apprezzano la sostanza e il merito: le capacità reali. Per lo più non amano appartenere o intrupparsi. Sono persone fuori dal coro. Pensano con la propria testa e sono felici di essere al mondo.
Io li adoro.
Il quadro allegato: La donna del canneto
Eugenio Guarini
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