La lezione delle donne
Guarini Newsletter
La lezione delle donne
– Io credo che le donne, in questi ultimi decenni, ci hanno detto: basta con i soliti rituali! Decolliamo verso altri spazi, inventiamo altre modalità del vivere. In ogni campo. Nel lavoro, nella coppia, nella vita familiare, nel divertimento, nel modo di essere al mondo, di attraversare questi cento anni di esistenza…
E si siano rivolte proprio a noi maschi. Come a invitarci vigorosamente ad assumere il nostro ruolo, quello di maschi, nel viaggio verso nuovi universi…
Le conferenze di Markus erano state tra le fonti delle nostre decisioni di ontonauti. Markus parlava con enfasi e le sue lezioni, anche quando erano sociologiche, sembravano prediche. Non se ne faceva un problema.
– Ci hanno anche fatto capire che se noi ci fossimo rifugiati nei vecchi modelli, non avremmo succhiato il midollo di un osso. Saremmo stati a bocca asciutta. O condannati alla rabbia e al cinismo.
Le donne avevano assunto il loro ruolo fondamentali, di levatrici dell’essere. Con modalità nuove, certo, ma pur sempre legate alla grande tradizione femminile che è quella di spingere gli uomini ad assumere ruoli di cavalieri, nelle contrade che il Tempo disegna di fronte ai nostri piedi.
Le donne manifestavano tutto il loro biasimo per il grigiore delle nostre menti, prive d’immaginazione. E noi, superato il senso di castrazione che ne derivava, decidemmo di accogliere il loro messaggio.
La smettemmo di pensare la nostra vita solo in funzione della carriera, o del ruolo di mariti e di padri legato a certi doveri tradizionali, o di sfuggire alla noia della routine con tradimenti e sotterfugi. La smettemmo di cercare conforto negli status symbol, nelle vacanze da sballo…
La smettemmo di credere che il mondo fosse già bell’e fatto, che la società fosse un organismo già cristallizzato nelle regole sociali, nelle consuetudini apprese.
La smettemmo di credere che il possibile fosse già stato esaurito.
E riprendemmo a guardare i cieli, ad osservare il brulicare della vita.
E riuscimmo ad evadere dalle prigioni della nostra mente e a ritrovare i sentieri dell’avventura, dell’esplorazione.
Riscoprimmo la nostra solitudine di fronte alla vita e alla morte. E ritrovammo nella solitudine la nostra forza. Il nostro coraggio. E la smettemmo di vendere per un piatto di lenticchie la nostra primogenitura.
E ritornando uomini, sprigionammo un fascino nuovo. E la capacità di inventare nuovi stili di vita, freschi e generosi. Ricchi di senso.
E fu allora che scorgemmo negli occhi delle nostre donne, quello sguardo che significava amore.
Non più le solite scorregge, respirate da tutti senza convinzione. Ma sentimento autentico, non più bisognoso di psicologi e di terapie.
Fu Markus a spingerci per questa strada.
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Il quadro: Determinazione al femminile (acrilico su tela cm 100 x 100
Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it
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