L’Essere è ciò che c’è

Guarini Newsletter

L’Essere è ciò che c’è e che accade.

Sì, vi devo parlare di Jane Walsen. Assolutamente. Lei costituisce un punto di svolta nel nostro modo di vivere e di guardare. Non vi dirò nulla della sua biografia, per carità, non ci sarebbe lo spazio. Vi riferisco di quella sera. Dopo cena, sulla sponda dell’Orco. Lei stava seduta su una grossa pietra. Aveva un vestito blu scuro, con delle frange bianche.
La luna faceva la sua bella figura, in un cielo mosso, dove correvano nuvole sfrangiate. Avevamo acceso un fuoco, che le gettava sul volto bagliori rossastri. E gli amici stavano togliendo le patate dalla brace.

Dobbiamo imparare dal successo – disse. E’ un modo per rifare il percorso all’indietro.
Il successo è quando succede che gli eventi che capitano sono esattamente quello che noi avevamo sognato e per cui abbiamo lavorato con cura – delle volte anche di più.

Io la guardavo e l’ascoltavo – un po’ distratto dalla sua bellezza carismatica. Credevo d’intuire dove mi avrebbe portato. Ma volevo che lo dicesse a modo suo.

Nel successo c’è una straordinaria armonia tra come vanno le cose e quello che tu stai facendo, desiderando e sentendo. Il successo dice che la vita piena è armonia tra te e la vita.

Dunque è questo lo scenario che deve guidare il percorso d’ogni formazione umana. Andare d’accordo con quel che accade e con quel che c’è. Collaborare con la vita, piuttosto che lottare contro gli eventi.

Jane – commentai – ma, all’inizio della storia, quest’armonia non esiste. Le persone si muovono sulla base dei loro desideri, ma si trovano a fare i conti con una realtà in cui manca quello che loro vogliono…

È il trucco della vita – disse Jane – E tu stesso, non dici che c’è da affrontare un passaggio da qui a lì?

Infatti…

Ora, il punto è come fare per realizzare questo passaggio. Il punto è cosa impedisce che venga realizzato.
Il punto è che le persone sono state abituate a pensare che devono lottare contro l’esistente, per trasformarlo in qualcosa di meglio, impiegando una qualche forma d’aggressività o di violenza.
Ma è proprio questo che allontana dal successo. Lottare contro la vita non porta al successo. Perché ci sia successo tu e la vita dovete lavorare di comune accordo. Al limite, amarvi, come insegnano i mistici…

I mistici?

I mistici e i poeti.
Mettila sul piano filosofico, se vuoi.
A voi è stato insegnato fin dall’antichità greca che l’Essere è la Perfezione, la Potenza, la Verità, il Bene… Ma quest’Essere è stato pensato come separato da ciò che accade, da ciò che c’è. Il pensiero filosofico ha reso nemici l’Essere e le cose che sono e che capitano. Vivere nell’onda lunga di questo schema mentale crea lotta, risentimento, vendetta e dolore.

E dunque?

Bisogna cambiare punto di vista – perché si tratta appunto di un modo di guardare, diciamo: di uno sguardo.
Il diverso punto di vista è che l’Essere è esattamente ciò che c’è e ciò che avviene.

La guardavo rapito, ma anche con una certa perplessità concettuale – sono stato insegnante di Filosofia… Eppure, le sue parole avevano un gusto buono…

Mi guardò diritto negli occhi.

Tu hai amato, vero?
Pensa a quando carezzavi il corpo della tua donna.
La sua pelle, i suoi seni… O quando le detergevi il sudore, o quando la tenevi per mano…

Stavo riandando con la mente a queste situazioni. Le rivivevo.

Quando toccavi la sua mano, toccavi lei attraverso la sua mano. Non c’era altro modo di toccare lei. Non potevi immaginare di entrare con la tua mano nel suo corpo e toccare lei, seppellita in qualche cavità dentro il suo corpo, diversa e contrapposta al suo corpo. Non è così? Se tu l’amavi, sapevi che toccando la sua mano era lei che toccavi.

Alzai la testa, perché conducesse la metafora fino in fondo…

Lo stesso è la vita, il mondo, la natura, ma anche la città, le macchine e tutti gli aggeggini di cui ci serviamo per fare e per vivere…

Il mondo è il corpo di Dio!

Quando lavi i piatti, tu lavi il corpo di Dio.
Se lo vedi, se lo immagini, scaturisce spontaneamente da te un atteggiamento di cura, di gentilezza, di sintonia…
Questa è la base del successo.

Non è difficile cambiare.
Certo, è una faccenda folle…
Ma è proprio dagli schemi della ragione, tanto cauta, tanto attenta, tanto critica, ma anche tanto grigia, che vuoi uscire…

Mi guardai attorno, un po’ stordito. La pietra su cui sedevo era il corpo di Dio. Mi ricomposi un po’. Il cielo e la luna erano il corpo di Dio. Provai la necessità istintiva di sentire gratitudine. Mi avvicinai al fuoco, raccolsi una patata arrostita, per pelarla e mangiarla: quella patata era il corpo di Dio. La sbucciai con particolare cura, con attenzione…

Jane aveva ragione. Se io guardavo l’esistente e quello che avveniva e quello che facevo come un avere a che fare con il corpo di Dio, mi veniva spontaneo assumere un altro atteggiamento, che cambiava me stesso e che operava piccoli miracoli di sintonia con la vita.
Che avessi imparato a non lottare più con quello che c’è, ma ad agire in armonia con quello che succede?

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

Categorie: Eugenio Guarini