Si fa presto a dire…
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Si fa presto a dire…
E ci sono le cose da fare.
Certo, al mattino, sentire quella pienezza, che è abbondanza, ma sempre incompleta, sempre piena di desiderio d’altro, è una sensazione in cui è bello cullarsi.
Ma se la lasci fluire, se la lasci scorrere, è quella stessa situazione che chiede di desiderare altro, di diventare operosi per altro, di continuare il viaggio, aspettandosi altri miracoli, oggi, vale a dire – semmai fossi baciato dalla Grazia – vivere altre dimensioni dell’essere vivi.
E allora, ecco che la coscienza prende la forma di “ci sono le cose da fare”. Che cosa? Dove dirigere la gioia dell’operosità? E ascoltare la pancia, fidando nella sua intelligenza misteriosa.
Lascia che la pancia ti suggerisca le cose su cui impegnarsi, il gioco di oggi, e poi lascia che, dolcemente, la ragione, l’intelletto, ci lavorino sopra, e l’esperienza e le considerazioni dei fatti, e le situazioni da guardare con l’occhio che cerca il possibile.
Lascia che l’intelligenza sviluppi il suo talento al servizio di ciò che il cuore e la pancia hanno individuato. Non aver fretta. Ascolta, lascia che la pancia ti faccia vedere e sentire.
C’è una bella differenza tra ciò che riusciamo a vedere e ciò che di questo riusciamo a dire. E quando il dire mostra le sue lacune, è bene ritornare a vedere, e lasciare che il corpo si allinei da sé. Vedere è sempre di più che dire. Se una cosa la vedi, poi riesci anche a dirla.
Perché si tratta quasi sempre di rifare il punto della situazione.
Il che vuol dire ricordarsi dove stiamo andando, dove vogliamo andare, il nostro sogno, il desiderio che accompagna i momenti più vivi della nostra vita.
E poi di decidere come muoversi, le cose da fare, dopo aver studiato la situazione e individuato le possibilità.
L’intelligenza del possibile è il dono dei creativi.
E il pensiero creativo non è altro che il pensiero stesso, lasciato funzionare nella sua spontaneità gioiosa. Senza fretta.
Senza fretta è il punto forse più decisivo.
Un’idea è un parto, come un quadro. Ha bisogno del suo tempo. Ha bisogno di fiducia e pazienza. Ha bisogno di cura amorevole.
La differenza tra il pensare ripetitivo e quello creativo sta forse tutta qui. Il pensare creativo non viene forzato. Si dice: calma! Aspettiamo che nasca. Dedichiamoci alla gestazione.
Si fa presto a dire: ora voglio vedere la situazione in modo nuovo.
Non aver fretta. Tutto si rinnova se lo si lascia fluire, scorrere, vivere.
E il pensiero creativo non fa differenza.
Lasciagli il tempo – e dagli la cura – per partorire.
Allora andrai incontro a una piena fioritura.
Domani, domenica 16 maggio sono tutto il giorno a Fossano, Portici d’Arte
Gli amici della zona mi troveranno all’aperto. Due chiacchiere e un bicchiere di vino.
Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive
Il quadro: Aprirsi a una piena fioritura.
Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it
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