Dove sei
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Dove sei?
“Quanta parte di te lasci fuori della porta quando vai a lavoro?”
È una domanda che vale la pena lasciar risuonare nel cervello anche quando il lavoro ci appassiona e ci piace da morire. Perché una definizione di noi stessi esclusivamente in funzione di quel che siamo sul lavoro ci decurta e c’impoverisce. Ascoltare questa domanda può portare – e ha portato – a cambiamenti di rotta radicali. Può succedere – e succede – che si scopra a cinquanta o a sessant’anni quanto la vita è più larga del lavoro.
Ma è anche stimolante, istruttiva e feconda la domanda inversa: “Quanta parte di me vorrei portare dentro quando vado al lavoro?”. E, tutto sommato, gli esiti di questa domanda potrebbero portare agli stessi risultati.
Quando m’incontro con gli amici, con persone affini, mi dà tanta gioia e commozione parlare con loro. La fonte di questa pienezza negli incontri non è tanto il ruolo che hanno conquistato nel lavoro, la loro competenza professionale, ma la qualità umana che manifestano. Capacità di comprendere, di ascoltare, di dare amicizia e affetto, di gettare sui temi della discussione uno sguardo fatto di compassione e d’audacia, di penetrante intuizione di ciò che conta e di quello che conta di meno. La sincerità, l’integrità, la creatività che nasce dall’amore per la vita, il buon umore, la sana autoironia, il gioco.
Il loro successo sul lavoro ha un sapore diverso da quello di chi pensa soltanto ai soldi. Nessuno disprezza i soldi, tutti noi ne vogliamo in quantità, ma i progetti che facciamo insieme non sono mai limitati ad una questione di guadagno, c’è una qualità umana che rende aperti alla ricchezza della vita. Ù
Confessiamo spesso il nostro imbarazzo nei confronti del denaro. È curioso quanto quest’imbarazzo sia diffuso tra le persone che cercano una realizzazione personale nel lavoro, come se si avvertisse la carica d’ambiguità che c’è tra il desiderio d’espressione piena di se stessi e il mercato. Non abbiamo facili formule che tolgano quest’ambiguità. La lasciamo fluttuare nell’universo dei nostri tentativi di dare senso, di trovare senso, nelle cose che facciamo progettiamo e sogniamo. Lasciamo che quest’irrequietezza ci martelli. E teniamo l’orizzonte aperto a tutto.
Quanta parte di me lascio fuori della porta quando vado al lavoro?
Quanta parte di me vorrei portare dentro quando varco quella porta?
Quanto a queste domande è legato il senso pieno della vita?
Trovare uno spazio e un tempo per lasciar riecheggiare queste e simili domande nella testa. “Una stanza tutta per sè” diceva Virginia Wolf. Un momento di solitudine e di meditazione per ricercare un collegamento con l’anima, con la sincerità e la spontaneità – prima di buttarsi nel lavoro, nell’agenda degli impegni. E non si tratta neanche di arrivare a rapide risposte, quanto piuttosto di accogliere la stessa incertezza e inquietudine che accompagna simili domande. Accettare d’essere queste domane e quest’inquietudine. Perché queste domande e quest’inquietudine sono la stessa apertura fluida e flessibile alla vita. Il luogo in cui il “dove sei?” è sempre attuale.
Nuovo gemellaggio
Il nuovo gemellaggio è con una splendida persona e una straordinaria iniziativa. Simona c’è arrivata con un colpo di testa creativo. Ingegnere, stanca di soffocare nell’azienda, voleva qualcosa di diverso. Ha discusso a lungo con amici e affini sul come cambiare il modo di lavorare. Vedeva che la gente esprimeva con passione la propria insoddisfazione ma nel momento di decidersi a far qualcosa si arenava nello scoraggiamento. Ha pensato: forse è perché siamo continuamente bombardati da cattive notizie. Se le cose van male dappertutto come posso riuscire a far qualcosa di bello e di buono? Ed ecco che le si è accesa la lampadina: facciamo un mensile di buone notizie per alimentare la fiducia nel cambiamento.
Simona Valesi ha lasciato l’azienda per cui lavorava e ha inventato OltreTutto – Il Mensile di Buone Notizie e Azioni Etiche, Casa Editrice Apeiron Srl, Via Val Trompia, 1
20157 Milano. Tel. 02-36520266. Fax 02-3552132. e-mail: info@oltretutto.org. Sito web: www.oltretutto.org
Sono un pittore filosofo. Mando questa newsleter ai miei amici e conoscenti. Se non la gradisci inviami una mail con scritto CANCELLA. Se ti piace e pensi che dei tuoi amici la gradirebbero, iscrivili al sito. Se stai ricercando e vuoi metterti in contatto con me, scrivi, telefona (338.3207062) e parla di te. I miei quadri li puoi vedere nella Galleria del sito: www.eugenioguarini.it. Vi sono segnalate anche le iniziative espositive
L’immagine: Dove sei?. é il quadro dove ho scoperto il carattere androgino della mia pittura. Prova a coprire alternativamente una metà del volto…
Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it
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