Donne ch’avete intelletto d’amore.
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Donne ch’avete intelletto d’amore.
Sono realista. Vuol dire che non dimentico le bollette da pagare. E che ci vuole un tetto sopra la testa. E che si fa la spesa al supermercato. E che i soldini, bisogna trovare un modo per guadagnarseli. E che il mercato sta diventando una giungla intricata. Guai a dimenticare questo. Noi non siamo angeli – se non in senso metaforico.
Lo spessore e il peso dell’economia devono essere presenti nella nostra visione della vita. Altrimenti, ne siamo semplicemente sbalzati via. Quel romanticismo uccide. Quell’angelismo è fatale. E, navigare con la tua barchetta e la tua vela, tra i marosi del mercato può anche essere un’impresa divertente, eccitante. Lo è, di fatto, per me.
La domanda è altra. Riguarda la decisione di quale dev’essere il punto di vista più elevato da cui guardare alla vita. Ed è giusto – trovo – che la domanda concerna i grandi manager e coloro che aspirano – giustamente – a far carriera e ad affermarsi sul piano professionale. Qual è il piano del grattacielo da cui guardare la vita?
Io non ho dubbi su questo. E, per inciso, presumo perfino che la scelta del piano da cui guardare la vita, pregiudichi l’intelligenza delle cose.
Quando lessi tra le poesie del Dolce Stil Novo, il verso “Donne ch’avete intelletto d’amore”, capii subito e mi sentii chiamato. Non ho dubbi. Il piano più alto da cui guardare la vita è l’amore.
Da quel piano – del grattacielo – se si guarda giù, si possono collocare con intelligenza tutte le cose. Si può dare il giusto valore a tutto, senza entrare in confusione. Tutto vale. Tutto ha la sua importanza. Ma chi possiede intelletto d’amore?
Il grande manager – tutto conficcato nel suo ruolo? No! Di sicuro. Altrimenti non potrebbe lasciare che l’azienda si sbarazzi di Giulia senza colpo ferire, solo perché il bilancio…, solo perché i grandi capi, custodi del bilancio…
No, amici miei. Bisogna risalire le scale – del grattacielo. Fino all’ultimo piano. E di lì, guardare giù. Tutto è importante. Tutto. Ma il punto di vista è decisivo. L’economia non è il punto di vista più elevato – anche se oggi tanti lo danno per scontato.
Io sono realista. So cosa sono le bollette. So cosa vuol dire navigare con la propria barchetta e la vela spiegata tra i marosi del mercato. Ma so che il piano più alto si chiama: Intelletto d’amore.
Quando l’amore chiama, seguilo!
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Eugenio Guarini
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