Lo stato fluido
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Lo stato fluido
A pensarci bene, oggi tutto si sposta sul versante della fede. E della passione.
In ogni settore sta venendo meno il sistema delle garanzie (razionalità strutturata, programmazione, scienze del comportamento o del management…, oltre che la contrattazione collettiva, il sistema pensionistico, la sacralità del matrimonio, il sistema sanitario e quello dei trasporti..). Venendo meno le garanzie bisogna ripiegare sulla sfida, la scommessa, il coraggio, la poesia e dunque la fiducia. Tutto ritorna allo stato fluido e, se avviene il salto quantico che porta da qui a lì, dal piagnisteo alla vitalità, fiducia e creatività diventano le bandiere.
Le nuove spiritualità mettono l’accento sulla fiducia come non si sentiva da secoli. Il mondo, l’universo intero, si ripopola di presenze e di forze misteriose. Favole e metafore sono il territorio dell’esplorazione mentale d’approcci creativi a tutti i problemi. Gli scopi misurabili e utilitaristici ve!
ngono risucchiati nella penombra. I talenti non si sfruttano, si fanno fruttare, in un certo senso gratuitamente. Sono segnali del ritorno della mente allo stato fluido, che è quello dell’innamoramento. Le rocce si sciolgono in magma.
Le pene d’amore, oltre ad essere pene d’amore, diventano la metafora di molti conflitti che i vivi devono e vogliono superare in ogni campo. Il modello dello scambio tra valori uguali perde di mordente interpretativo. In amore la reciprocità è un atto di fede e non uno schema descrittivo. Diciamo pure che va dileguandosi anche come aspettativa. La psicologia continua a parlare d’elaborazione del lutto della perdita, di riconquista dell’autonomia, il che vuol dire “basto a me stesso”. La pena d’amore è vista com’effetto della mancanza d’autonomia. Ma nello spostamento quantico che sta avvenendo, la pena d’amore è qualcosa di più importante di un effetto: diventa la causa della conquista di un nuovo livello d’autonomia, capace di a!
prirsi all’incanto della vita. Un’autonomia non come rinuncia all’amore, ma che è capace d’amare e di godere dell’amore che l’attraversa, indipendentemente dalle risposte dell’altro. Il rapporto con il partner si trasforma in rapporto amoroso con la vita stessa.
Il gran fiume dell’Eros si sposta sul lavoro più che sulle vacanze. Il lavoro e la propria professione diventano oggetti libidici. E sempre più spesso sono il canale che conduce ad una forma di misticismo nuovo. Piacere e trascendenza vi si coniugano perfino meglio che tra le lenzuola. Il Divino si riappropria delle nostre anime dopo che l’abbiamo tradito per le cose, le proprietà e gli affetti esclusivi. Ci chiede nuovamente di abbandonare padre, madre, marito, moglie, perfino i figli, per seguire il suo richiamo. Non possedere nulla e godere di tutto, donando in maniera nuova, come il cielo che piove o fa sole senza discriminare su chi o che cosa.
Perfino la rete (sì sto parlando del web) testimonia !
questo passaggio alla gratuità. La maggior parte del lavoro in rete, dove i talenti vengono fatti fruttificare, viene fatta gratis. Senza ritorni in denaro. Arricchendo così il valore della rete, arrichiamo tutti quanti, noi compresi. Una logica diversa, metafora paradossale e inquietante, ma anche richiamo intrigante oltre misura.
Forse il mondo delle nevrosi, dei conflitti interiori, della somatizzazione, che sembra al culmine della sua crescita inquietante, sta dando gli ultimi scossoni – gli ultimi soprassalti.
E’ in questo diventare fluido d’ogni cosa che il pensiero creativo sguazza sempre più esuberante. Il pensiero pietra, fatto di scontri e contrapposizioni dure, d’impenetrabilità, cede il passo al pensiero acqua, fluido, capace di aggirare, di scavare, di sgretolare ed erodere, di disegnare nuove geografie, scorrendo lungo la pendenza, senza confini e demarcazioni interiori.
Pensare in modo nuovo. Basta l’enunciazione e gli animi si scaldano. Alcuni