Il piacere di esistere.

Il piacere di esistere.

Oggi mi sveglio e corro al balcone est per vedere il sorgere del sole. Spunta dalle colline moreniche che chiudono l’orizzonte. Più o meno in questa stagione sorge un po’ sopra Montalenghe. Poi lo sguardo si distende sulla boscaglia verdeggiante della campagna Canavesana, fin qui sotto, attorno al torrente Orco, e, più da presso, ai giardinetti sotto il condominio dove abito.
L’emozione è sempre intensa.
Il sentimento è di gratitudine per essere al mondo, per vedere e sentire tutto questo. E per avere dei sogni che ispirano le mie azioni: Una nuova giornata da modellare come un quadro, come un’opera d’arte o di artigianato. Qualcosa che risulta da una sorta di danza tra me e gli eventi.
Ho fiducia e, anche se rimango senza parole se mi chiedo il senso di tutto questo, sento dentro che tutto questo è bello ed ha valore.
Non è sempre stato così.
Ci sono stati tempi in cui la rabbia e la paura erano loro a dominare le mie giornate. E una sorta di risentimento per tutto il male e la sofferenza che la vita e il mondo comportano.
Qualcosa è successo.
Qualcosa ho fatto anch’io.
Qualcosa mi fa stare meglio.
E oggi mi sembra logico e perfino doveroso cercare di realizzare una vita di gioia e di creatività.
Interpreto la mia esistenza come un’avventura di ricerca, piena di sorprese e di scoperte. Vorrei davvero non finisse mai.

Categorie: Eugenio Guarini