il dio è donna

Che le donne sono diventate veramente dominanti nell’ondata di cambiamento che ci attraversa lo si vede anche dal fatto che Dio ha smesso di essere maschio e sta diventando sempre più femmina. E non si tratta della dolce, paziente figura della donna che accudisce e sopport, ma dell’originario potere generatore della vita, con tutta la forza irresistibile e indomabile della potenza naturale, che nutre certo, e inebria e dà estasi, ma che anche distrugge e sconvolge senza buonismi ipocriti.

La Dea Madre, la Madre Terra, e il corredo di divinità femminili che popolano i boschi e che vengono evocate e clebrate nei riti del neopaganesimo dilagante si collegano alla cura del suolo, all’ecologia, all’agricoltura. Offrono protezione ben oltre le istituzioni costruite da umani prevalentemente maschi e presunti portatori di razionalità – istituzioni del resto inquinate ormai sembra irrimediabilmente dalla corruzione e dal soppruso – e minacciano apocalissi purificatrici all’inquinamento prodotto dalla violenza maschile, a partire da quella della produzione industriale.

Non c’è da illudersi per la circostanza che i vertici delle istituzioni politiche, burocratiche, economiche, siano ancora occupati prevalentemente da maschi. La grande marea del cambiamento dal basso esibisce un’identità sempre più femminile, dove le emozioni e il cuore hanno ormai surclassato la ragione e soprattutto il ragionamento. Le narrazioni che dovrebbero fornire il senso nella nostra lunga marcia sul Pianeta Terra sono sempre più metaforiche e affidate al potere di evocare sentimenti ed emozioni e sempre meno sistemi coerenti di idee argomentate.

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La donna del mio quadro – che è nella rappresentazione pittorica una donna di Matisse – ha pranzato con alimenti naturali, è certamente vegetariana, anche se non disdegna un bicchiere di buon vino, ogni tanto. E’ iscritta a un corso di permacultura, si occupa di giardinaggio con idee avanzate, ha buona conoscenza delle erbe commestibili e officinali, si serve in erboristeria di medicine naturali, ama recuperare le ricette della nonna e dopo pranzo scorre il quotidiano per informarsi sulla politica agricola europea.

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C’è un mondo intero, inesauribile, da raccontare. Come vorrei poterlo fare con la parola e con la pittura! Per la prima volta nella storia dai tempi di Jean-Jacques Rousseau la natura è di nuovo trendy!

 

 

 

 

 

Categorie: Eugenio Guarini