Quale criterio?
Il quadro: Andar per colline e per castelli, acrilico e smalto su tela, cm 100 x 100
Avere un criterio, un metro?
Ma, per quanto mi riguarda, il punto è: cosa alimenta la vitalità, la voglia di fare, il gusto di stare al mondo, il piacere e l’avventura dell’intraprendere?
Mille le risposte. Letture, contatti, incontri, contaminazioni, danza, musica.
Io vado volentieri a camminare per colline e per castelli. Chiunque ama camminare sa che si pensa meglio, ma innanzitutto ci si sente meglio, si rigenerano le energie, ci si riempie il cuore mentre il corpo ritrova quel che può della sua tonicità – parlo per me che ho 75 anni.
E quando mi sento colmo mi sembra inevitabile correre a casa e investire questo capitale d’energia in opere che allarghino lo sguardo e portino oltre. Io dipingo, e questo è uno spazio buono per me, ma ci sono mille altri aspetti in cui i gesti creativi allargano l’ossigeno del vivere nella gioia.
Tutto ciò che nutre la vitalità in sé e nella gente che sta attorno, questa è arte del vivere.
È facile che il pittore desideri che quell’energia vitale che ha infilato in un quadro, dentro le pennellate audaci, da innamorato e da poeta, ritorni indietro a chi il quadro l’osserva, lo gusta, se lo porta in casa, o in ufficio. Che i quadri siano come il polline, portato dal vento, destinato a fecondare animi pronti.
Invece, tutte le opere intelligenti che ammosciano, frenano, proibiscono e castrano la vitalità, beh, tutta questa roba la si può lasciare ai margini. Anche tanta spiritualità che è separata e lontana dal piacere di vivere e dalla vitalità.
Categorie: Eugenio Guarini