Transizione è arte

Il quadro: Transizione, Acr. Su tela cm 100×100

Quello che dicono un po’ tutti è che la nostra è un’epoca di transizione abbastanza drammatica. Comporta delle sfide grandi da affrontare. Perché spesso si è obbligati a lasciare aree di confort acquisite cui ci si era abituati e a inventarsi qualcosa di nuovo e di adattivo.

È interessante e avvincente il contributo di iniziative che vengono dalla cultura della transizione, dove l’idea di partenza è quella di imparare a vivere in un mondo dove è venuta mento la fonte fossile dell’energia. Il movimento delle Transition Towns, fondato dall’ambientalista Rob Hopkins, è in rapida crescita e conta centinaia di comunità affiliate in diversi paesi.

Idee emozionanti vengono dalla cultura della sostenibilità. Recentemente l’amica Isabella di Findhorn mi ha fatto conoscere i concetti guida della Blu Economy, di cui Gunter Pauli è stato l’iniziatore. Se scorro le pagine di ZERI (Zero Emission Research Initiative) sono sospinto a impegnare la mente a trovare il modo di dare anch’io il mio piccolo contributo in questa direzione.

Tutto questo mi incoraggia a ribadire il proposito di offrire con la mia attività d’artista un contributo di stimoli colorati al rinnovamento delle energie delle persone impegnate quotidianamente nel compito di alimentare di energia pulita e rinnovabile le loro attività, il loro stato d’animo, le loro relazioni.

Nel mio piccolo sono sempre stato attratto dal compito di operare una sorta di ecologia della mente come fonte di una vita sostenibile nei settori che mi sono più vicini. Particolarmente nell’apprendimento, nel pensare, nel progettare il proprio viaggio esistenziale, il proprio contributo alla vita della società umana. Non sono capace di gestire un’azienda e balbetto un linguaggio infantile sui temi dell’economia, ma ho acquisito una certa competenza nell’arte di ricostruire le energie dell’animo e di rinnovare la motivazione che sostiene la propria avventura. E quando immetto i miei quadri nel mondo so di aver costruito oggetti pregni di energia positiva, capaci di regalarla quotidianamente agli ambienti dove le persone pensano sognano progettano lavorano vivono. Lo so perché questi lavori hanno questo effetto su di me innanzitutto. E, per fortuna e con grande gratificazione, questo mi è confermato dal feed back di tanti amici che hanno nelle loro case le mie opere.

Ho una certa età. È per molti versi un limite alla mia capacità di fare. Ma la vita non è mai stata così interessante come ora. La transizione è una costante avvincente e rilevante nella mia esistenza, soprattutto da quando mi sono messo consapevolmente a vivere la vita d’artista.

Sono convinto che la forma di arte più importante oggi, condivisa democraticamente da un numero imponente di persone, risieda proprio nell’impegno quotidiano a sviluppare la capacità di navigare in un mondo diventato liquido (come dice Zygmunt Bauman), riprendendo ogni mattina il cammino, riuscendo a ringiovanire l’anima, a ricreare le motivazioni che ci sostengono nel viaggio, a immaginare i percorsi che eleveranno a poesia le decisioni e i gesti quotidiani ed esploreranno ciò che forse troppo sbrigativamente ritenevamo impossibile. 

Categorie: Eugenio Guarini