Puede ser

Puede Ser


(Che è anche il titolo del quadro allegato, della Collezione “Los ojos”)


Una volta pensavo soprattutto in termini di “cose da fare”. Cercavo di farle bene, senza perfezionismi ovviamente, e finita una passavo all’altra. Non mi accorgevo molto del loro gusto, anche quando i risultati erano positivi. Sembrava che non ci fosse tempo per fermarsi a sentire. Insomma correvo: vivere pienamente voleva dire fare tante cose nel tempo di una giornata… Avevo anche tanta più energia addosso. Non era male. In fondo le cose da fare le sceglievo io e l’inquietudine, beh ho sempre dato per scontato che faccia parte della vita…


Poi, gradualmente, le cose sono cambiate. È probabile che anche il corpo abbia perso abbastanza del suo vigore giovanile. Di fatto ho sentito il desiderio di scivolare meno velocemente sulla buccia delle cose. Il desiderio di masticarle più adagio e goderne meglio il sapore.  Ho scoperto che rallentare ed essere più presente in quello che faccio, o che semplicemente accade, fa del mio presente una sorta di casa confortevole, dove si sta bene, al caldo e protetti. Una sorta di Paradiso dove passeggi con Dio!


Ma non per starci a lungo. Se mi ci fermo troppo divento mieloso e non mi sopporto. C’è un momento in cui sento che sono sazio, che sto bene, che le energie pulsano sotto la pelle e che può bastare. Allora è venuto il tempo di ripartire, immaginare, congetturare, progettare e tentare la sorte…


E allora mi accorgo che messe in moto le cose producono altri eventi, arrivano altri stimoli, ed è avventuroso e intrigante adeguare la rotta, navigare a vista, migliorare le cose strada facendo. Andare all’arrembaggio ed esplorare il possibile. C’è un bel sito che incarna questa filosofia e lo segnalo qui: http://lifeinperpetualbeta.com/. Mi piace molto il concetto che incorpora e sa che con le nuove tecnologie le nostre possibilità di fare sono potenziate incredibilmente.


Poi viene il momento che le cose ti assorbono troppo e capisco che è il tempo di ritornare a casa. Rallento e ascolto… mi rimetto a passeggiare con Dio nel Giardino dell’Eden.

Categorie: Eugenio Guarini