Al mio paese nevica

Al mio paese nevica


(è il titolo del quadro e … di una vecchia canzone)


Da prima di Natale espongo nel Centro Commerciale La Fornace di Nizza Monferrato. Mi hanno dato un bel locale proprio di fianco all’entrata del Supermercato. Ci vado generalmente la domenica. Ma l’altra domenica sono stato bloccato dalla neve e domani non oserò mettermi in viaggio col camper. Non ho ancora le gomme termiche (mi arrivano solo lunedì) e ho un po’ di paura ad avventurarmi per le strade ghiacciate. Però avverto una certa inquietudine perché questo posto mi manca già.


All’inizio non conoscevo nessuno e la gente non entrava nel negozio a scambiare quattro chiacchiere. E io non sapevo cosa pensare. Poi le cose sono cambiate un po’ per volta. Le persone hanno cominciato a venire dentro, a guardare i quadri da vicino, a parlare con l’autore. Ho cominciato a stringere delle amicizie.


È venuto a trovarmi un artista locale, piuttosto impegnato nella vita culturale che ha il mio stesso nome, si chiama Eugenio Carena. È simpatico e vitale. Lavora su vecchie pellicole e le ripropone al pubblico con accompagnamento al piano, come era una volta con i film del muto.


Una giovane donna, architetto, che ha fatto opere pregevoli di restauro a Cerequio de La Morra, ha espresso apprezzamenti lusinghieri sui miei lavori. Si chiama Simona De Paoli ed ha una bellissima bambina. I primi a comprare dei miei quadri sono stati i coniugi Origlia, di Agliano. Gentilissimi, mi hanno telefonato e abbiamo combinato un appuntamento infrasettimanale. Lui è presidente di Opera, Residenze socio sanitarie. Porteranno i miei quadri nel loro alloggio a San Remo.


Sorpresa! Ho incontrato al centro commerciale addirittura un mio ex allievo di Rivarolo (di trent’anni prima), Marco, che ora vive da queste parti con la moglie Ester e tre bellissimi ragazzi. Ha un locale a Canelli, il Jumanji e … ovviamente ora ci sono dei miei quadri esposti.


Ho allargato le mie amicizie sul posto tramite Facebook.  Aspetto di incontrare e conoscere un certo numero di persone, giornalisti ed estimatori. Tra gli altri sono curioso di conoscere di persona i titolari della Tenuta “Il sogno”. Sono norvegesi. Lei si chiama Eli Anne e scrive su Facebook con grande vitalità ed entusiasmo. Altra sorpresa! Ho incontrato anche una vecchia conoscenza di Ivrea, la signora Bellazzini, che ora gestisce con la famiglia la Tenuta Cristiana sulle colline della strada San Michele a Nizza e in primavera si combina qualcosa.


Insomma, provo l’emozione di chi sta esplorando un posto nuovo e ha i primi contatti con la gente che si avvicina. E’ un momento magico. Poi, la geografia qui è bellissima, con le colline del Monferrato, i vigneti, i panorami, le località note dalla letteratura… Immagino che quando verrà la bella stagione, con il mio camper, mi prenderò il lusso di esplorare, di fermarmi, di conoscere. Dicono tutti che l’autunno qui ha dei colori irresistibili e attendo di provarne gli effetti sull’animo e nella mia pittura.


I questi giorni qui nel Nord Ovest è neve e freddo – come dappertutto in Italia. Non sto affatto male rintanato in casa, al caldo, con qualche veloce sortita per rifornirmi di cibo.
Leggo Michel Connelly, che adoro, con il suo Harry Bosch. E dipingo.


Il quadro che allego a questa newsletter l’ho chiamato “Al mio paese nevica”. Mi ha fatto venire in mente la canzone che sentivo da mia madre e che ho ritrovato su You Tube nella versione di Carlo Buti, che devo aver ascoltato quando ero bambino sui mitici 78 giri in vinile che c’erano allora. Ecco il link per chi voglia ascolarla: http://www.youtube.com/watch?v=Bn-yTtV8GHA.


Io ho voluto risentirla mentre guardavo il mio quadro. Mi sono sorpreso di ricordare perfettamente tutto il testo. È una canzone melodica, melanconica e nostalgica, con tutta l’atmosfera dell’epoca. Mi fa venire in mente mia madre che immagino nell’atto di ascoltarla, mentre una lacrima le scivola via dall’angolo degli occhi come avviene al protagonista della canzone.


Che dire? Mi fa sentire un po’ strano. Per un momento questa atmosfera mi cattura. Poi cerco di scuotermi…

Categorie: Eugenio Guarini