guardare a colori


Cipresso, smalto su tela cm 80 x 80


Ho un amico, Rino Doppi, che studia l’anima delle piante. Terrà una conferenza a Cuorgné su questo argomento – mi ha detto. Quando ci siamo incontrati la prima volta, mi ha rivelato che io ero un frassino. Lui, un larice.


In questo quadro ho fatto un cipresso. C’è una strada che svolta, le montagne sullo sfondo, un cielo azzurro, attraversato da una striscia di nuvole chiare.
Un cipresso solitario, in uno scenario incantevole.
Ama la terra, di cui è figlio. Respira l’aria. E guarda il mondo a colori.


Ho sentito dire spesso che i colori (e la bellezza) sono nell’occhio di chi guarda.
Oggi questo è più vero di ieri.
Oggi sappiamo meglio il potere della mente.
Sappiamo che è possibile proiettare l’immagine buona, lo scenario bello sulle cose che viviamo. Che possiamo immettere nell’azione la colonna sonora che la rende poetica e appassionata.
L’espressione estrema di questo principio l’ho trovata ne “La vita è bella” di Benigni.
So che questo è possibile anche per me.


Il 23 gennaio, alle 21.00, a Orio Canavese, farò una presentazione della mia nuova pittura a smalto, ospite della sala comunale. L’ho voluta intitolare “Guardare a colori”. È questo infatti il semplice ma importante significato del mio dipingere. Ma non l’unico. Se verrai a trovarmi, evocherò anche altre idee che mi sembrano calzanti nell’epoca che viviamo.

Categorie: Eugenio Guarini