Stratificazioni

Il titolo del quadro: Stratificazioni. Acrilico su tela cm 100 x 100.



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Stratificazioni


Sembra il periodo delle valli alpine, se la vita va a periodi.


Ho passato l’estate nella valle dell’Orco e sto per andare a esporre, nel corso di una bella iniziativa di cui parlerò meglio nella prossima nl, nella valle del Cervo, sopra Biella, a Piedicavallo, per la precisione. Sento già la voglia di conoscere di più la storia di quei posti e vado a leggere sui siti le notizie disponibili.


Non appena ti lasci prendere dalla curiosità, ti rendi conto in fretta di quanta storia ci sia in queste valli. Storia drammatica, tormentata, fiera, vivace. Ti rendi conto che quei ruderi che avanzano a strapiombo sulle pendici, ormai ricoperti dalla vegetazione – e dall’abbandono, un tempo, erano pieni di vita, di attività, di storia. Vita, attività, storia, che le moderne strade di veloce scorrimento, tutte protese a servire le industriose attività di pianura, ignorano con indifferenza.


Marco Cima mi ha regalato un suo romanzo storico, ambientato nei primi decenni del Milletrecento proprio in questa geografia che percorro tutti i giorni. Leggerlo e transitare in questi luoghi mi dà una strana sensazione, come se vi fossero sovrapposti più strati della storia, come se mi trovassi in una strana compagnia: l’allora insieme all’adesso!


Mi rendo conto che, anche sul piano personale, ho vissuto a lungo su quella superficie di me stesso che è l’adesso, il presente, per lo più insaporito dal gusto inebriante del futuro. Lasciando stratificare nell’oblio il mio passato.


Mi sono anche vantato di questa mia capacità di far passare il passato. Mi sembrava perfino un dono non avere radici, legami, prigioni… Mi sono cimentato nel proposito creativo di Nietzsche di ricreare il passato agendo sul presente…


E forse, sono diventato anch’io come queste strade a rapido scorrimento che congiungono veloci stazioni di arrivi e partenze, lasciando conficcati nell’oblio spezzoni di castelli, di torri, e casolari, piccole cave di minerale, mulini ammuffiti nelle vecchie acque, nel paesaggio ignaro tutt’intorno.


E ho guardato con nuova, inedita, compassione a quegli strati residui di passato, nel paesaggio là fuori e anche in me stesso, arrivando alla insolita conlcusione che forse la mia età è l’età che deve pacificarsi con la memoria.


DUE NOTIZIE.
Innanzitutto Anna! La piccola – figlia di Fabiana e Marco – è nata la mattina del 5 settembre. Il messaggio di Marco mi ha raggiunto al rifugio della Pallotta, sopra il Serrù, le foto sono del giorno dopo, all’ospedale di Cuorgné. Le puoi vedere cliccando qui.


Un’altra Anna, l’amica Anna Maria Palma, manda a conoscere la nuova tornata di corsi dedicati dall’Istituto Human Relations di Firenze al tema: Benessere sul lavoro e qualità delle relazioni, a cura di Anna Boccioni, Anna Maria Palma e Enrico Cheli. Per vedere in dettaglio il ricco programma ciccare qui.

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