Non andresti mai a letto
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Il quadro si chiama: Doucement (acrilico su tela cm 100 x 100)
Non andresti mai a letto.
Arriva la sera e tu sei un po’ intorpidito dalla cena e dalla giornata.
Però, che giornata!
Comunque, la domanda è sempre lì: che cosa desideri?
Tu traffichi tutto il giorno, un po’ manovrando il timone, un po’ portato dagli eventi. Quanto traffichi, tutto il giorno!
Ma ora è sera.
Hai scritto in fondo a destra, nel tuo libro dei conti: realizzato questo e quest’altro. E magari – oggi – ti sei anche un po’ autocelebrato. Perché no?
E’ stata dunque una giornata positiva.
Ma, questa sera, prima di andare a dormire, tu senti ancora il pungolo di quella domanda: Cosa desideri ancora?
E’ come se, dopo aver mangiato tutto il tuo giorno di cose, l’appetito – forse la fame – non si sia ancora acquietato.
Che curiosi esseri che ci troviamo a gestire, quando si tratta di noi stessi!
A volte ti sorprendono. Esseri così famelici.
E stai dicendo questo come se tu fossi al piano di sopra, e tutto il resto di te, che sei poi tu nella quasi totalità del tuo tempo – almeno fino a un momento fa – si sia trasferito al piano di sotto, come oggetto di osservazione.
A sera, prima di andare a dormire, la tua giornata è tutta al piano di sotto.
E quel che resta di te, quel che sfugge alle prese di ciò che è già stato, quella parte di te che si domanda e considera, quello è al piano di sopra. Quella parte di te che sfugge alla presa diretta guarda, considera, valuta e sente che c’è ancora fame di vita.
Possibile?
Eppure è così.
Ed è per questo che non vorresti mai andare a dormire.
Come se ci fosse ancora qualcosa che potresti fare, o che potrebbe ancora succedere…
Anche se gli occhi ti si chiudono.
Ecco quello che mi agita il cervello: prima di andare a dormire, dopo tutto quello che è successo, che cos’è che vorresti ancora?
Lo confesso: anche se è stata una giornata stupenda, piena di cose, malgrado questo, io sono più in quell’ancora che in tutto ciò che è stato.
Categorie: Eugenio Guarini