Ci provo

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Ci provo!


Amici miei, volete sentire questo pensiero?
Concerne i nostri rapporti con la saggezza.
E’ probabile che non vi sembri un pensiero saggio.
Oggi, essere saggi – soprattutto zen – va anche un po’ di moda. E dunque…


Spuntiamo nella vita e nel mondo, figli della terra e della società. Stentiamo un po’ a capire che la vita e il mondo sono un gran casino. A scuola ci semplificano le cose. Fanno bene – altrimenti… Ma poi ce ne rendiamo conto. È troppo. Voglio dire troppo per passare attraverso il nostro stomaco e la nostra mente.
Il casino può anche essere eccitante. Insomma, la voglia di esplorare, vedere, gustare e conoscere. Ma molte volte ci appare come “troppo”. È come essere saltati su un treno in corsa, già partito da tempo, già pieno di persone, con destinazione ignota…


L’dea di essere così saggi da sapere come stanno le cose e sapere a priori come muoverci di fronte a tutto questo non vi sembra inadeguata? Lo è certamente a diciotto anni. Ma a sessantasette lo è di meno?


Vogliamo pretendere da noi – piccoli, estemporanei, figli della vita – di conoscere il segreto delle meccaniche celesti? Vogliamo pretendere da noi di sapere a priori – per qualche dottrina – come è giusto muoverci in questo marasma universale?


Non sarebbe come mettere alla vita un imbuto attraverso cui non può passare?
Non è più saggio non pretendere di essere saggi?


Ciò che conosciamo meglio sono i nostri bisogni e i nostri desideri. E diventiamo subito una preghiera.
La scelta è se diventare una lagna perpetua oppure provarci.


Io ci voglio provare.
Mi immagino le cose, e so di farlo.
Che la vita, in qualche modo, mi risponda, non lo posso dare per scontato. Ma lo posso sperare.
Posso lavorare sui miei punti di forza, per andare incontro agli eventi. Per solleticare la terra e farla ridere.
Posso aggregarmi ad altri per creare più potere. E affrontare con altri l’avventura.


È quel che faccio.
Sono anche presuntuoso: voglio essere libero. Non subire il ricatto della paura. Anche se molte volte mi cago sotto.


La mia voglia d’amare non è stata ancora soddisfatta.
Come la voglia di essere amato.
Non voglio essere un piagnisteo a tempo indeterminato.
Perciò ci provo.
L’ignoranza ha questo di bello: non ti dà certezze, ma ti lascia libero. Libero di provarci.


In fondo, è l’avventura.

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