Aujourd’hui la rose

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Aujourd’hui la rose


Lo dice sorridendo, Simona: Perché vedi, noi vogliamo cambiare il mondo!
E nel suo sorriso io leggo senza difficoltà l’impegno attivo, concreto e gioioso per migliorare le cose.


Simona rappresenta per me un nuovo modo di dare il proprio contributo alla vita, che si sta diffondendo dovunque e si distingue dai vecchi metodi usati dai miglioratori del mondo.


I vecchi metodi?
Il possesso di una verità indiscutibile, una fede dogma, la minaccia e le armi. Per la conquista del potere. E poi l’uso dell’apparato repressivo del potere per imporre la propria verità. E l’uso dell’apparato di indottrinamento per plasmare le coscienze.


Il modo nuovo è diverso.
Intuizioni brillanti e ispirate, con la consapevolezza della loro fragilità.
Una fede in un dio misterioso che sfugge alla presa ma resta vicino.


Inoltre, questa nuova spiritualità coltiva l’integrità.


Comincia a migliorare quel pezzo di mondo che ognuno di noi è immaginando che da questa semplice, ma impegnativa trasformazione, irradi un effetto benefico dappertutto.


Comincia a portare ecologia nella mente, nel cuore, nel corpo e rende così sincero l’impegno per l’ecologia dell’ambiente e del pianeta.


Comincia a costruire la pace interiore e rende credibile il proprio impegno per la pace nel mondo.


Comincia a sostituire dentro di sé lo spirito critico con la proposta creativa, e alimenta all’esterno una cultura propositiva non polemica.


Insomma il nuovo modo per contribuire alla vita è dolce, gentile, rispettoso. Preferisce lavorare per piuttosto che lottare contro.
Deve aver intuito che a lottare contro i difetti si dà loro ancora energia.


E, inoltre, diventa meno severo nei confronti dell’esistente, perché, malgrado i difetti, vi sa scorgere gli aspetti positivi e le grandi potenzialità. Vede in ciò che c’è e in ciò che avviene non un aborto dell’essere, ma un essere in gestazione.


Il quadro allegato: Aujourd’hui la rose, è nato ieri sera, dopo cena. È figlio di una giornata che era nata con l’inquietudine ed è terminata essa stessa come un bel quadro. È – ovviamente – un acrilico su tela di cm 100 x 100

Categorie: Eugenio Guarini