Delle volte, è così rapido

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Delle volte, è così rapido


Si fa per dire, filosofi. Noi Ontonauti siamo, in fondo, dei filosofi. Cioè di quelli che cercano oltre la pelle della vita, attratti dal mistero di ciò che sta sotto.
Il motivo di quest’orientamento non ci è chiaro nemmeno a noi. Come navigatori dell’essere, siamo consapevoli di essere sempre un po’ nel dormiveglia. Voglio dire, con la consapevolezza che ciò di cui siamo consapevoli d’acchito non è tutto. Con il desiderio di andare oltre la tenda su cui ci si proietta la vita.
Boh, ognuno di noi la dice a suo modo. Ma, al di là del linguaggio che ci è proprio, resta qualcosa che ci accomuna: la vita è molto di più di quello che vediamo, gustiamo, tocchiamo. E ciò che tocchiamo e gustiamo c’invita ad andare oltre.


Non fatevi venire strane idee. Noi non vogliamo fuggire la vita. Al contrario. Desideriamo entrarci dentro. Consideriamo le cose come le sperimentiamo come la pelle della vita. Sai, come quando hai a  che fare con una persona. Tu vedi il suo aspetto, ascolti le sue parole, la tocchi, anche, ma sai – lo sai – che quella persona è molto di più. Sotto la pelle. Ecco, il nostro motto è “sotto la pelle”.


Anche quando mordi una mela, tu sai che c’è qualcosa sotto la buccia. Il gusto di quella mela va cercato oltre la superficie.


Per il resto, è chiaro. Cerchiamo di pagare le bollette, puliamo la casa e ci preoccupiamo delle cose di tutti i giorni. Il nostro è un punto di vista. Vale a dire che guardiamo tutto quello che succede e che facciamo, come da una certa distanza. Ma non per presunzione o senso di superiorità. Semplicemente perché abbiamo sentito che questa distanza ci abita. È nella stessa struttura della nostra esistenza – se si può dire in questo modo.


L’altro giorno pensavo a quanto è ricca e bella la mia vita. Bene, nello stesso movimento di pensiero mi è venuto subito in mente anche quanto di quell’abbondanza che il desiderio è capace di prospettare, quanto di quella pienezza in realtà non c’è, manca.


A volte pensiamo che forse stiamo scorrendo la vita, il tempo, troppo frettolosamente. Che, se rallentassimo un po’, potremmo assorbire di più e renderci conto maggiormente… E, di fatto, per quanto ci riguarda, stiamo tentando di contrastare l’abitudine a correre rapidamente sulla buccia del mondo.
E, quando rallentiamo nel modo giusto, diventiamo più consapevoli di dimensioni che prima ci sfuggivano. Così come quando mangi più lentamente, assapori meglio il gusto e, forse, ti nutri e assorbi qualcosa che altrimenti sarebbe scivolato via, indigerito, nei canali intestinali.


Insomma, voglio dire, siamo consapevoli del nostro dormiveglia, ma anche del desiderio che ci abita di diventare svegli, di vedere di più. E sappiamo che quest’avventura è affidata alla nostra iniziativa. Per questo coltiviamo in noi lo spirito d’iniziativa. E cerchiamo motivazioni chiare e forti dentro di noi, cercando di sconfiggere l’inerzia e l’entropia. Perché anche noi siamo pigri.


Alcuni di noi hanno bambini piccoli, bocche da sfamare. E trovano in questo una motivazione eccellente a darsi da fare, senza grilli per la testa, come si dice. Perché sfamare due bambini piccoli è una motivazione degna, sublime. E non stiamo a tergiversare, cerchiamo, c’industriamo, dormiamo poco, telefoniamo, muoviamo il culo.


A quelli di noi che hanno in cuore il desiderio di aiutare gli altri, noi insistiamo perché procurino a se stessi una vita buona e ricca, che conoscano in proprio la salute e il benessere, perché sappiamo che non si può dare agli altri ciò che non si ha. Non si può cercare il bene degli altri se non lo si sa procurare nella propria vita.


Circa le pressioni sociali – come si chiamano – abbiamo imparato a fregarcene in maniera diretta. Che si tratti di estetica o di status sociale, non ce ne frega un cazzo. Ci siamo abituati a rendere conto di noi stessi a quello che siamo dentro. E scopriamo che quelli che ci avvicinano sono felici di trovarci in questo modo. Paradossalmente, le pressioni sociali sembrano gran cosa ma sono una balla che si sgonfia rapidamente.


In una parola, noi desideriamo imparare cosa significa vivere davvero. È per questo che navighiamo l’essere…
Belle Notizie


Graziella Marceddu, dalla Sardegna, entra nel Gioco degli Angeli. Clicca qui.


Domani, mercoledì 24 novembre, a Parma incontro con il giornalista e pittore Tiziano Marcheselli. Un amico.


E poi, cena con gli operatori di Chioma, Salone di Bellezza. Gente che apprezza la motivazione al lavoro.


Giovedì 25 novembre, a Bologna, trasporto della mostra dal Golem Caffè al Rumba Cafè di Bologna. Madrina Annalisa Tre.


Alla Serre Petitot di Parma, rinnovo del parco quadri. Antonella non sta più nella pelle.


Alla Serre Petitot di Parma, la Casa Giraldi ha presentato i suoi autori. Clicca qui.


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Il quadro: Delle volte, è così rapido (acrilico su tela cm 100 x 100)

Eugenio Guarini
http://www.eugenioguarini.it

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