Categoria : Eugenio Guarini
Categoria : Eugenio Guarini
Lettere da Nosolandia 18
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(Il disegno: “Lo sguardo magico della fiducia”)
Le mie gambe stanno migliorando. La bella stagione m’invita a fare più esercizio fisico. E so che l’esercizio fisico, nella misura adatta alla mia condizione, aiuta a ricreare le cellule nervose che sono state danneggiate. E aiuta a tenere il morale alto.
Ma lo so che c’è qualcosa di più segreto e importante: il linfoma è ancora nel mio corpo. La lunga pausa dalla chemioterapia mi ha aiutato a ritrovare un po’ di mobilità. Ma nel frattempo cosa sta accadendo laggiù? Non mi sono dimenticato di questa faccenda. E a volte mi sembra di sentire che la cosa sta lavorando.
Questo non mi toglie il buon umore e la fiducia. A patto di riposare abbastanza e di fare esercizio fisico. E poi di nutrire l’attività del cervello con la lettura, il pensare, la scrittura. La diminuzione della mobilità può incidere pesantemente sulla vitalità, se non hai alternative stimolanti. L’ho constatato in vicini di letto in ospedale, che non leggevano, non sentivano la radio, non facevano niente per lunghissima parte delle giornate.
È importante nutrire la mente. È importante pensare a se stessi, ascoltarsi in silenzio per comprendere cosa si desidera e di cosa si ha bisogno. È importante dare un senso, o trovarlo, a ciò che si sta vivendo, proponendosi degli obiettivi, degli scopi.
E questo che capisco a proposito della malattia e della guarigione, vale tale e quale anche se non si è malati. La vera gioia della vita è avere uno scopo di cui si riconosce il valore intimamente. Essere una forza della natura, invece di un aggregato di cellule, pieno di disagi e lamentele, che brontola perché la vita non si occupa abbastanza della sua felicità.
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(Disegno: “Volare, provarci ogni tanto”)
A volte capita ai malati di avere l’impressione di volare. E non si tratta di quel volo lì che ti sta venendo in mente! Ma dell’esaltazione per una conquista che credevano difficilissima o addirittura impossibile. Credo che quella sensazione lavori il tuo sistema immunitario con una potenza creativa eccezionale. Poi, dopo la conquista, sei stanco, stremato. Ma senti che è stanchezza nuova, più sana. E se dormi, ti farà pazzamente bene.
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(Disegno: “Apprendimento permanente”)
Sono convinto dell’importanza dell’apprendimento permanente per l’energia e la qualità della vita di una persona. Anche indipendentemente dai compiti del lavoro o di qualche obiettivo specifico. Ognuno di noi ha un lavoro essenziale e fondamentale: la propria esistenza. E oggi sarebbe veramente inconcepibile immaginare un’esistenza viva senza l’apprendimento permanente, non solo dopo i Sessanta, ma anche dopo gli Ottanta e oltre.
La sete di conoscenza è per me, anche e soprattutto in questa fase di malattia e guarigione, forse il fattore più potente che mi sorregge e mi gratifica.
Io voglio studiare di più: Per vivere nella gioia costantemente. Per fare delle opere veramente innovative. Per comunicare in maniera migliore e piacevole. Per esprimermi in maniera di dire con chiarezza ed efficacia quello che sento e che penso. Per sviluppare la creatività nel campo del pensiero e del fare. Per migliorare le mie relazioni sociali. Per imparare a valorizzare le persone che incontro. Per ottenere effetti terapeutici con gli strumenti che sono in mio possesso.
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(Disegno: “Qui, sotto la montagna”)
Credo di aver passato un paio di mesi di “vacanza”. La pausa dalla chemio mi ha consentito di uscire da una fase acuta di dolore alle gambe e di riacquistare un po’ di mobilità. Ma so che questo sta per finire. La sospensione dalla chemio ha dato il tempo
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