L’idea era semplice. Era come partire spoglia dei vestiti del giorno prima. Iniziare ogni giorno di nuovo. Accelerava il mutamento. Il mondo vola e noi dobbiamo diventare agili.
Era chiaro ciò che voleva: un lavoro più interessante, maggiore possibilità di successo, una connettività sociale più forte in forme nuove (non più quelle tradizionali) e una storia che la inserisse in una realtà più grande di lei.
Fare la blogger sembrava rispondere a queste caratteristiche. Scriveva a proposito delle piante, della loro importanza per la vita sul pianeta, sulle lezioni che le piante potevano offrire alla moderna tecnologia e cose del genere. Sentiva di parlare potenzialmente a due miliari di persone, sentiva di collocare la sua avventura in una storia epica, immensamente grande, per migliorare il mondo.
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