Categoria : Eugenio Guarini
Categoria : Eugenio Guarini
1
Io studio sempre, ogni giorno.
Ho preso sul serio il consiglio dell’apprendimento permanente.
Ma non lo faccio per prevenire l’Alzheimer (anche se credo serva).
Lo faccio perché ho una voglia incontenibile di imparare.
Uno degli obiettivi del mio apprendimento da autodidatta è quello di animare al meglio e al massimo le mie giornate, la mia attività, il tempo che ho da vivere.
Sono diventato il miglior allenatore di me stesso che potessi incontrare. E devo riconoscere che sono diventato parecchio bravo.
Ora che sono anziano ho la migliore qualità di vita che abbia mai avuto.
Vorrei che quello che faccio, anche qui su Facebook, regalasse qualcosa ai miei numerosi amici.
I quadri, i disegni, i pensieri che condivido, hanno il desiderio di
2
Quando sei malato forse è sufficiente desiderare di sopravvivere. Ma se le energie ritornano, sopravvivere non ti basta. Aspiri a una vita piena. E tu cerchi di capire cosa questo possa significare nella tua esistenza concreta, di tutti i giorni.
Una ricerca che sembra non finire mai. Ha a che fare con i tuoi sogni (che spesso devi chiarire a te stesso in maniera più profonda e sincera) e con la tua capacità di trovare nelle vicende e negli eventi della vita il modo e la strada per realizzarli.
E poi viene anche il momento, guardando il cielo notturno, in cui ti domandi che senso ha la tua vita all’interno di questa imponente avventura che è l’evoluzione dell’universo.
E prima ancora, t’interroghi sulle sorti del pianeta in cui abiti, che appare minacciato dai drammatici effetti dell’era industriale al punto di mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza come specie.
Ed è bello costatare che questo ampio orizzonte di domande ti attragga e solleciti il tuo impegno piuttosto che farti sentire impotente e inibisca la tua voglia di vivere.
3
Quando c’innamoriamo mettiamo l’intelligenza al servizio del desiderio. È così anche quando c’innamoriamo della vita. E niente resta banale ormai.
4
Era speciale. Quel che diceva e come lo diceva. Non so, era lei, diversa, unica forse. Faceva volare.
Resto incantato da queste persone che sanno illuminare un ambiente con la sola presenza. E se parlano, è un’orchestra che suona.
5
Un mio amico esperto di problemi cognitivi mi ha detto che il primo “strumento” per potenziare la mente è stato la donna. Per una donna di cui t’innamoravi eri capace di inventare l’inverosimile.
Questo può spiegare in parte come mai certe persone che amano il lavoro intellettuale siano praticamente innamorate dei loro laptop?
6
A me piace questa possibilità di condividere le mie cose con tante persone che altrimenti non avrei mai conosciuto. Mi piace esplorare questa nuova forma di socialità offerta dai social. M’interessano i comportamenti costruttivi, la gentilezza nelle relazioni, gli stimoli conoscitivi che ci possiamo scambiare. E mi rendo conto che si può anche collaborare con persone lontane. Io l’ho fatto. Cerco di formarmi affinché la rete mi renda più intelligente (e non più stupido) e so che devo lavorare sul controllo dell’attenzione, sul senso critico per individuare e scartare le bufale, sfruttare le possibilità di accedere alle informazioni che m’interessano perché hanno contributi arricchenti per il mio progetto. La rete ormai fa parte del nuovo mondo. Voglio usarla bene.
7
Il bel libro di Quing Li sullo Shinrin – Yoku (letteralmente “bagno nel bosco”) illustra i benefici di immergersi con una certa regolarità nei boschi e fornisce pratici consigli e chiare spiegazioni per praticare quest’arte meravigliosa e benefica.
Sembra che anche guardare immagini che riproducono la natura boschiva abbia benefici effetti
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