Categoria : Eugenio Guarini
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Pensiero selvaggio
Sì, delle volte si ha quest’impressione: che si cerca di afferrare le cose con le parole e i pensieri e che parole e pensieri non siano in grado di contenere tutto. E allora, se si segue il cuore, si riapre la mano, e si lascia esistere.
Dico “seguire il cuore” perché si avverte che a trattenere le cose, la vita, con quelle parole e con quei pensieri, li si mette in prigione. E allora, il cuore dice di riaprire la mano, di lasciar essere ciò che è, ciò che avviene. Altrimenti si diventa cattivi, prepotenti, si cade in quella che i Greci chiamavano Ybris, tracotanza. E la tracotanza è velenosa. Perché isola dalla fonte pulsante del vivere. Meglio l’umiltà e la resa.
Ma poi ritorna Eros, il Desiderio, che è energia, voglia, passione, esuberanza. E ti rimetti ad afferrare le cose, a provarci, senza remore e dubbi. Eros è anche scaltrezza, inganno, sotterfugio. Eros vuol godere, di tutto: di sesso, di danza, di potere. La ragione è debolissima di fronte ad Eros, e Anima è incantata, sedotta, si lascia prendere e portare, dovunque sia.
Ah, raccontarsele queste storie di vita!
A volte nell’ebbrezza, e nel fervore. Altre volte nella malinconia struggente.
Selvaggiamente, oggi, mi viene di metterla in questo modo. Il problema del cambiamento – ne parlano tutti – è per me il problema di cambiare, voglio cambiare. E immagino qualcosa di simile a questi pensieri. Che non si tratta più di volontà – come una volta. La volontà può cambiare i comportamenti. Ma qui c’è in gioco qualcosa di più. Noi vorremmo cambiare il modo d’essere e di sentire. E vorremmo che il nuovo modo d’essere fosse di più, fosse migliore.
Ai tempi in cui comparve la visione evoluzionistica in campo biologico, si mise a fuoco il concetto di mutazione genetica. Si era deciso che il programma intelligente che determinava la nostra vita fosse nel patrimonio genetico. E si immaginò che mutazioni casuali potessero, a volte, generare caratteristiche più adattive e vincenti rispetto ai mutamenti dell’ambiente esterno. Chi rimaneva ancorato alle vecchie abitudini, cedeva. Chi invece era più adatto sopravviveva e tramandava ai posteri un patrimonio genetico più adatto.
Più recentemente comparvero nell’immaginazione collettiva gli uomini e le donne bioniche. E, contemporaneamente, le intelligenze artificiali che prendevano il sopravvento sugli umani in carne ed ossa – per bravi che fossero. Le ideologie, dalla seconda metà dell’ottocento e poi, con rinnovato vigore, nel Novecento non facevano che predicare l’avvento di un Uomo Nuovo (marxismo e fascismo in questo s’assomigliavano) , dotato di un modo di sentire di intendere e di fare decisamente superiore.
Adesso sentite questa. Nella nostra tradizione religiosa, almeno da duemila anni c’è l’idea della Resurrezione. Che non è solo la prova della divinità di Cristo, ma il concetto che ad un certo punto, quando entreremo nel Regno di Dio, ci sarà una mutazione radicale del nostro essere. E si parla di corpo glorioso e di visione beatifica.
Ora, se non vi ho annoiato con questi riferimenti culturali, mettete insieme tutto questo. Che cosa vi suggerisce – se evitate la chiusura cinica del tipo è tutta una bolla di sapone, illusioni e
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