Quante cose ho da dire
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Sapessi quante cose
Ma che diavolo è un pittore? Io dipingo da otto anni e ancora non l’ho capito. Però lo faccio. Come seguendo un richiamo.
Quando sono in situazioni come questa io sento sia il fascino di una vita che sembra una ricerca, un’esplorazione, sia l’angustia del fatto che sei consapevole solo fino a un certo punto – piuttosto esiguo, a dire il vero.
E quante cose uno ha dentro – lo sente – che non riesce a mettere fuori, a dire, a comunicare pienamente? A volte mi sembra di essere come la terra, sotto al superficie. Quante vite contiene? e così poche vengono alla luce!
Quello che mi sconcerta è che ci sia dentro una ricchezza immensa e che l’espressione ne tiri fuori solo un frammento. E penso che è così la vita di ogni persona. Quante vite possibili dentro quel corpo? E quanto poco di tutto questo viene fuori!
Nel quadro che ho fatto – e mi piace moltissimo – ci sono quegli occhi. Sembra che quegli occhi contengano dentro infinitamente di più di quello che uno può dire e – soprattutto – che uno può condividere con un altro.
E si avvicina Natale. Che per tanti è l’idea della nascita o della rinascita.
Io penso a quante cose – si dice così – ci sono dentro di te e dentro di me, che urgono verso la nascita e che non sono ancora nate. E tutte queste cose non ancora nate non sono te? Non sono me? E non abbiamo bisogno di vederle nascere per sapere un po’ meglio chi siamo?
Ma quando nasciamo, davvero?
E cosa dobbiamo fare perché questo si verifichi?
Beh, io credo che si tratti di viaggiare in questa direzione. E di avere fiducia, mentre siamo operosi.
Sapessi quante cose ho da dire!
Ti auguro Buon Natale.
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