Il Non Ancora

Trasalire a terra è il titolo del quadro in allegato, smalto su tavola cm 100 x 100


A suo modo è un Natale


È qualcosa che sento molto dentro di me. E mi sembra una forza propulsiva in azione anche là fuori, nel nostro mondo brulicante di movimento e operosità. Forse è anche la vocazione intima e profonda dell’arte contemporanea – cosa che confermerebbe l’idea che l’arte continua ad esprimere la sensibilità dei tempi.


A cosa mi riferisco? Forse non è un caso che il pensiero mi abbia visitato proprio nel giorno di Natale. Perché con la nascita che si rinnova questo pensiero ha a che fare. E forse ancora di più con quel tema che nella tradizione cristiana precede il Natale e che è l’Avvento.


Voglio dire proprio quello che hai intuito: il desiderio del Non Ancora. La ricerca del Non Ancora di cui scopriamo di avere un grande profondo desiderio.


La nostra è un’epoca attraversata da un profondo bisogno di creatività, in ogni settore della vita. La stessa qualità di vita degli itinerari personali sembra chiedere di prendere le distanze da ciò che è, che è stato per tanto tempo, da ciò che sembra immutabile e irremovibile. Siamo protesi verso qualcosa che non è ancora.


Nell’arte ciò che è stato, anche se bellissimo, anche se sublime, non sembra metta più conto ripeterlo. È tutta una ricerca di nuove forme, movimenti e tracce di movimenti che esplorano ciò che ancora non è stato fatto, di modi e forme in cui ciò che si dice ancora non è stato detto. L’avvento del nuovo.


E non è leggerezza, superficialità, sottoprodotto di un consumismo che caratterizzerebbe una società liquida alla Baumann. Materia per le prediche dei moralisti, degli elogiatori del tempo andato.


Credo che vada guardato più a fondo e che vi si debba trovare un richiamo rivelatore della nostra vera natura e del nostro valore più intimo. Siamo esploratori dell’Essere, curiosi del Non Ancora, sempre in viaggio. Sempre in tempo d’Avvento. Anche a Natale.

Categorie: Eugenio Guarini