Natale è salpare
Ogni giorno, acrilico su tela cm 80 x 80
Natale è salpare.
Sono nato nel ‘39. A quei tempi era tutto diverso. Il sesso, dalle mie parti, era peccato. La famiglia, indissolubile anche se ci si tirava i piatti addosso in furiosi litigi che spaventavano i bambini. La Patria e lo Stato erano sacri fino al punto che le anime generose erano pronte a dare la vita per la bandiera. Le donne erano tutte di Chiesa e gli uomini comunisti: stavo a Monsummano terme.
Oggi sono in una società liquida, dove tutto fluisce, niente trattiene e la libertà consiste proprio in questo non sentirsi imprigionato da niente di solido e permanente. La libertà in questa società fluida è una sorta di limbo parcheggio da cui si po’ ripartire sempre di nuovo, per ritornarci dopo una breve scorribanda nella regione che si è deciso di esplorare.
Molti se ne lamentano. Io no. Ci sto bene. trovo questo luogo senza fissa dimora la mia casa più appropriata. La casa in senso stretto è un alloggio da cui partire e in cui ritornare. Dove abbozzare la mappa della prossima navigazione. O da trasformare, esso stesso, in vascello per le avventure della mente, dell’immaginazione, del pensiero, del sogno: dell’arte.
Oggi si manifesta, come mai prima, e con sfacciata sincerità, l’incertezza e il non sapere sul senso della vita. Ma ciò che succede è straordinario: passato il lutto per la morte della verità assoluta, l’incertezza – soprattutto quella relativa alla definizione della propria identità e della propria meta – crea lo spazio ideale per l’avventura. E nasce la possibilità di vivere l’esistenza come viaggio d’esplorazione e di scoperta. Curiosamente, è una società in cui il vecchio detto secondo cui “la vita è un passaggio” acquista una connotazione positiva ed eccitante, invece che rassegnata e mesta.
Anche il Natale, un tempo, era qualcosa di diverso. Aveva una coreografia di verità, dottrine, certezze che tornavano a scaldare il cuore nei riti legati alla famiglia, al surriscaldamento di legami forti. Famiglia e legami già esistenti e consolidati nel tempo.
Oggi, nella società fluida, il Natale può diventare qualcosa di genuinamente eccitante e rigeneratore, ma non più in rapporto ai legami del passato, bensì in rapporto alle possibilità aperte sul futuro: può celebrare la possibilità di nascere davvero, in qualsiasi momento. Di decidere di essere se stessi davvero a qualsiasi età, in qualsiasi condizione.
Niente di ciò che c’è, nessun “passato” ha più il potere di trattenere una “conversione”.
Natale è salpare, ora, per l’avventura.
Categorie: Eugenio Guarini